Obiettivi formativi
Scopo del corso è consentire un approccio diretto dello studente alle fonti della storia del diritto italiano, in modo di acquisire una fondamentale consapevolezza sul funzionamento pratico dei sistemi giuridici premoderni.
La comprensione della dialettica tra le diverse fonti consentirà di mettere in luce le origini storiche delle varie branche del diritto e anche di specifici istituti, nonché lo specifico contributo delle varie tipologie di operatori giuridici.
Prerequisiti
non c’è alcuna propedeuticità
Contenuti dell'insegnamento
Il corso si propone di consentire agli studenti un accesso diretto alle varie tipologie di fonti caratterizzanti l’esperienza giuridica medioevale.
Necessario punto di partenza sarà una riflessione sul problema delle viae iuris constituendi nel diritto romano, analizzato in chiave diacronica, mettendo in relazione il variare dell’apporto fornito dalle singole fonti di produzione con gli assetti di volta in volta adottati dal potere pubblico.
Sempre con riferimento all’età tardoantica, ci si confronterà con i primi testi di diritto canonico, approfondendo sia il fenomeno conciliare che i più risalenti esempi di legislazione pontificia.
Si passerà successivamente ad analizzare alcuni corpi legislativi della tradizione germanica: quelli dei regni romano-barbarici, del regno longobardo e infine i capitolari carolingi, anteriori e posteriori alla creazione del Sacro Romano Impero.
A chiudere il discorso sull’Alto Medioevo, si prenderà in specifica considerazione la realtà feudale, mettendo in evidenza la matrice soprattutto consuetudinaria del diritto prodotto in questa epoca e al tempo stesso analizzando i principali contenuti del diritto signorile prodotto in quest’epoca attraverso la lettura dei libri feudorum.
A margine del discorso del feudo, si leggeranno le testimonianza di alcuni importanti placiti dell’XI secolo, mettendo tra l’altro in luce come essi abbiano rappresentato la sede della prima ricomparsa del diritto romano giustinianeo in Italia.
Si passerà poi ad analizzare i vari generi letterari in uso presso l’Università medioevale, al fine di descrivere le caratteristiche dell’educazione nell’ambito nel nascente fenomeno universitario.
Parallelamente, dopo aver messo a fuoco le origini e lo sviluppo del notariato medioevale, si procederà ad analizzare le diverse tipologie di atti notarili, mettendone in luce anzitutto la portata giuridica.
Uno spazio specifico verrà dedicato all’analisi delle fonti di diritto canonico in età bassomedioevale, passando in rassegna le loro varie tipologie e analizzando specificamente le fonti di produzione pontificia.
L’analisi si estenderà a includere le fonti di diritto proprio di età medioevale, tanto a livello di statuti comunali che di norme di produzione corporativa.
Programma esteso
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Bibliografia
Per la preparazione dell'esame si indicano i seguenti testi:
- E. Cortese, Le grandi linee della storia giuridica medioevale, Roma 2008, pp. 10-170; 205-223
- A. Errera: Forme letterarie e metodologie didattiche nella scuola bolognese dei glossatori civilisti: tra evoluzione ed innovazione, in Studi di storia del diritto medioevale e moderno, vol. I, Monduzzi Editore, Bologna 1999, pp. 33-106;
- A. Errera: Alle origini della scuola del commento: le additiones all’apparato accursiano, in Studi di storia del diritto medioevale e moderno, vol. II, Monduzzi Editore, Bologna 2007, pp. 41-137
tot: 347 pp.
Metodi didattici
Il corso è somministrato con lezioni frontali fornite allo studente con l’ausilio di presentazioni power point.
Modalità verifica apprendimento
colloquio orale con tesario. L’esame consisterà in tre domande su specifici argomenti trattati a lezione, la risposta a ciascuna delle quali verrà valutata da 10 in base ai parametri dell’appropriato possesso delle nozioni di base, della capacità di ragionamento e constestualizzazione e proprietà di linguaggio. La valutazione finale sarà data in trentesimi
Altre informazioni
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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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