Obiettivi formativi
Obiettivi formativi
Il corso si propone l’obiettivo di fornire allo studente la capacità di affrontare le differenze religiose secondo i principi costituzionali e le leggi vigenti nell’ordinamento italiano.
Al termine del corso, lo studente dovrà dimostrare la conoscenza e la capacità di utilizzo:
a) dei concetti di laicità interculturale e relativi alle relazioni tra religione, diritto e grammatica della soggettività giuridica;
b) dei principi sulla libertà religiosa e delle norme riguardanti la disciplina del fenomeno religioso nell’ordinamento italiano
c) delle disposizioni normative e degli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali riguardo le fonti del diritto ecclesiastico, i rapporti tra diritto e religione, i matrimoni religiosi, gli enti confessionali e, in generale, delle fattispecie nelle quali la differenza culturale e /o religiosa assume rilevanza giuridica.
Prerequisiti
Propedeuticità.
Per poter sostenere l’esame di Diritto ecclesiastico occorre aver superato gli esami di Istituzioni di Diritto privato, Istituzioni di diritto romano e Diritto costituzionale.
Contenuti dell'insegnamento
Il corso tratta le tematiche attinenti ai rapporti tra diritto e religione. Verranno trattate le nozioni di base dei diritti religiosi e gli aspetti riconducibili alla dimensione religiosa presenti nelle diverse tradizioni giuridiche del mondo. L’attenzione verrà rivolta principalmente agli influssi di matrice buddista, confuciana, cristiana, hindu, ebraica e musulmana. Le tematiche affrontate sono molteplici e coinvolgono profili teorici, storici, culturali, antropologici e di diritto positivo. Particolare attenzione sarà riservata alle proiezioni pragmatiche e positive della laicità interculturale e alle connesse implicazioni in ordine al rapporto religione/diritto.
Programma esteso
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Bibliografia
Testi di riferimento
M. RICCA, Pantheon. Agenda della laicità interculturale, Edizioni Torri del Vento, Palermo 2012, pp. 9-462, eccetto le pp. 203-246; pp. 421-463.
oppure
M. RICCA, Culture interdette. Modernità, migrazioni, diritto interculturale, (in corso di pubblicazione), pp. 1-310.
Come lettura consigliata, si suggerisce la consultazione del testo seguente, limitatamente alle parti indicate:
P. GLENN, Tradizioni giuridiche del mondo, Bologna, Il Mulino, 2011, limitatamente alle pagine indicate di seguito: da pp. 293 a pp. 371; da pp. 455 a pp. 558.
Metodi didattici
Il corso si compone di lezioni frontali accompagnate da sessioni di confronto dialettico su casi pratici.
Le lezioni saranno tenute con modalità online. Gli studenti potranno seguire le lezioni in live streaming. Tuttavia, esse potranno anche essere prese in modalità asincrona attraverso il link pubblicato su Elly.
Modalità verifica apprendimento
1. Le conoscenze e la capacità di comprensione degli studenti saranno verificate con almeno due domande orali concernenti i principi e le implicazioni normative della laicità interculturale e del diritto ecclesiastico.
2. L’attitudine a proiettare le proprie conoscenze nella prassi e a valutare autonomamente le situazioni sarà saggiata invitando lo studente a cimentarsi nella qualificazione di situazioni giuridicamente rilevanti valendosi delle metodologie di analisi del diritto ecclesiastico declinato in chiave interreligiosa e interculturale.
3. La capacità di apprendimento sarà valutata in ragione dell’attitudine mostrata dallo studente nell’utilizzare in modo dinamico e creativo le nozioni apprese durante il corso e attraverso lo studio dei testi.
4. Nel corso del primo semestre, nel perdurare dell'emergenza sanitaria e a seconda dell'evolvere della stessa, l'esame di profitto potrà svolgersi o in modalità mista (ossia in presenza, ma con possibilità di sostenimento anche a distanza per gli Studenti che ne facciano richiesta al Docente), oppure solo con modalità on line per tutti (a distanza). Della modalità prescelta, tra le due indicate, sarà data tempestivamente notizia sul sistema esse3 con anticipo rispetto allo svolgimento dell'esame
5. Sarà possibile sostenere prove intermedie. I criteri per la valutazione saranno i medesimi applicati per le prove finali.
Altre informazioni
Ove possibile, saranno invitati a partecipare al corso professionisti e studiosi di problematiche interculturali e interreligiose.
Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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