Obiettivi formativi
Il corso offre una visione d'insieme delle evoluzioni e delle trasformazioni subite dal diritto nel corso dei secoli dell'età medioevale con il fine di
porre in evidenza la dimensione essenzialmente storica del fenomeno giuridico e di mettere in rilievo l'importanza di un opportuno
inquadramento storico del diritto vigente. Più in dettaglio, il corso si propone di sviluppare e approfondire la sensibilità giuridica e l'orizzonte
culturale storico degli studenti, sicché al termine del corso ci si attende che lo studente sia conscio della necessità di problematizzare il presupposto implicito e acritico delle discipline dogmatiche, al fine di far emergere la consapevolezza della natura sempre contingente, locale e relativa delle soluzioni normative. Si tratta quindi di far maturare una coscienza critica negli studenti circa il diritto vigente, in grado di mettere in guardia contro il facile rischio di ravvisare una innaturale qualità necessaria, immutabile e definitiva delle attuali soluzioni giuridiche, invece della loro inevitabile caratterizzazione
contestuale, dinamica e particolare. Si cercherà peraltro di mostrare l'istruttiva persistenza dei consolidati e condivisi modelli intellettuali con i
quali i giuristi - sia del passato sia del presente - edificano, interpretano e modificano l'esperienza giuridica della loro epoca, sicché lo studente dovrà essere in grado di percepire, analizzare e distinguere le diverse metodologie del ragionamento giuridico. Ci si attende che lo studente sia in grado di dare dimostrazione di aver maturato questi concetti tramite lo studio delle nozioni del corso.
Prerequisiti
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Contenuti dell'insegnamento
La materia studiata riguarda l’esame delle varie esperienze giuridiche (relativamente alla sfera del diritto sia privato sia pubblico) dalla fine del mondo antico all’età moderna e contemporanea, con specifico riferimento tanto alle fonti (legislative, dottrinali, documentarie, giurisdizionali) quanto agli istituti e ai giuristi. Particolare attenzione sarà rivolta al tema della formazione delle università in epoca medievale come fondamento e modello per l’organizzazione dell’insegnamento scientifico nei secoli successivi: debito rilievo avrà quindi lo studio dell’evoluzione delle forme letterarie e dei criteri didattici nelle scuole bolognesi dei glossatori e dei commentatori e lo sviluppo delle principali metodologie ermeneutiche nel contesto delle principali tradizioni giuridiche di età medievale. Sarà inoltre illustrato il diritto canonico classico, l’attività legislativa pontificia e le tecniche processuali in uso presso le autorità giudiziarie ecclesiastiche medievali. Poi si procederà ad esaminare le evoluzioni introdotte dall'Umanesimo giuridico e la nascita delle due diverse tradizioni del mos gallicus e del mos italicus. Si porterà inoltre l'attenzione sull'Illuminismo e sulle sue conseguenze nel mondo del diritto: si studierà quindi tanto il Giusnaturalismo e le dottrine contrattualistiche quanto il Giuspositivismo. Verranno esaminati inoltre il fenomeno della codificazione e l'esperienza della Pandettistica. Seguiranno alcuni cenni agli sviluppi più recenti dell'evoluzione storica del fenomeno giuridico nel corso del XX secolo. Alcuni approfondimenti specialistici verranno dedicati allo studio della giurisdizione e degli ordinamenti giudiziari sia nell'Antico Regime sia nel periodo rivoluzionario, napoleonico e dell'età liberale. Saranno anche esaminate sinteticamente alcune tra le più significative carte costituzionali del XIX e XX secolo.
Programma esteso
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Bibliografia
Per la preparazione dell'esame si consiglia l'utilizzo dei seguenti testi (si precisa che i testi non sono in alternativa tra loro, perché trattano argomenti diversi):
A. Padoa Schioppa: Storia del diritto in Europa. Dal Medioevo all'età contemporanea, Il Mulino, Bologna 2016;
A. Errera: Lineamenti di epistemologia giuridica medievale. Storia di una rivoluzione scientifica, Giappichelli Editore, Torino 2006;
P. Alvazzi del Frate: Il costituzionalismo moderno. Appunti e fonti di storia del diritto pubblico, Giappichelli Editore, Torino 2007.
Metodi didattici
Il corso si articola in lezioni frontali concepite secondo la modalità dell'apprendimento attivo, con esposizione orale dei temi che costituiscono l'oggetto dell'insegnamento. Ciascuna lezione sarà di 60 minuti. Nel corso delle lezioni saranno peraltro utilizzati supporti didattici in forma di slides proiettate durante la lezioni. Le slides saranno anche acquisibili dagli studenti, frequentanti e non frequentanti, nella forma di files presenti su un supporto informatico on-line che sarà disponibile sul sito www.monduzzieditoriale.it. Una parte delle lezioni sarà di carattere seminariale e finalizzata all'analisi tematica di singoli punti salienti del corso per colmare eventuali lacune della formazione di base degli studenti.
Modalità verifica apprendimento
La valutazione sommativa degli apprendimenti per i non frequentanti consiste in una prova orale finale, ossia in una interrogazione orale basata almeno su tre domande, destinata ad accertare in quale misura, in una scala di valutazione da 0 a 30 (ove il punteggio finale da 0 a 30 costituisce la somma matematica dei risultati conseguiti da 0 a 10 nelle risposte alle singole domande in una progressione di valore crescente), lo studente sia in grado di porre in evidenza la dimensione essenzialmente storica del fenomeno giuridico, di mettere in rilievo l’importanza di un opportuno inquadramento storico del diritto vigente, di conoscere e valorizzare la prospettiva diacronica del diritto positivo, di concepire lo studio del fenomeno giuridico sulla base della retta comprensione del suo spessore storico, di padroneggiare le informazioni relative alla storia del diritto trattate durante il corso. Per i frequentanti è prevista altresì una prova intermedia, a metà circa del corso, tramite la redazione di un elaborato scritto a risposta aperta su tre quesiti: alla risposta a ciascuno dei quesiti verrà assegnato un punteggio da 0 a 10 (con valore di merito crescente), sicché il risultato finale verrà espresso da un voto oscillante tra 0 e 30. Il punteggio della prova intermedia scritta contribuirà alla formazione del voto finale (tramite una media tra i due punteggi, quello della prova intermedia scritta e quello della prova finale orale), che sarà espresso da 0 a 30 e che sarà assegnato all'esito della prova finale orale che dovrà essere sostenuta sulla sola parte di programma che sarà trattata successivamente alla redazione della prova intermedia scritta. Il superamento della prova intermedia scritta conserva il suo valore sino all'inizio del successivo anno accademico, e cioè sino alla sessione estiva (compresa) dell'anno accademico in cui viene svolto il corso: ciò vuol dire che il risultato della prova intermedia, che verrà svolta approssimativamente nel mese di ottobre o novembre, in una settimana in cui non è prevista attività didattica, potrà essere considerato valido solo sino all'appello di luglio dell'anno solare successivo. Peraltro lo studente che abbia sostenuto la prova intermedia scritta riportando un punteggio che non intenda accettare, potrà decidere comunque di sostenere l'intera prova orale, su tutto il programma, alla fine del corso di lezioni, rinunciando sia al valore di esonero della prima parte del programma consentito dal sostenimento della prova intermedia sia al relativo punteggio. In ogni caso, tanto nella prova scritta quanto in quella orale, lo studente dovrà dare dimostrazione di aver studiato e compreso le nozioni di storia del diritto che sono state impartite durante il corso di lezioni frontali, che sono contenute anche nei testi consigliati per la preparazione dell'esame e che in ogni caso sono sintetizzate in forma di schemi didattici di valore sinottico nelle slides di supporto alla didattica, che sono acquisibili sia dagli studenti frequentanti sia dagli studenti non frequentanti.
Altre informazioni
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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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