DIRITTO ROMANO
cod. 07869

Anno accademico 2023/24
5° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Luigi PELLECCHI
Settore scientifico disciplinare
Diritto romano e diritti dell'antichità (IUS/18)
Ambito
Storico-giuridico
Tipologia attività formativa
Base
60 ore
di attività frontali
9 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Lo scopo del corso è duplice e complementare. Da un lato, esso si propone di rendere gli studenti maggiormente consapevoli dei rapporti tra diritto ed economia, dal punto di vista delle coincidenze e delle differenze che esprimono le razionalità richieste nell’uno e nell’altro ambito. Dall’altro lato, esso si propone di introdurre ai modi di argomentare dei giuristi romani e di metterli in rapporto con il pensiero giuridico attuale.

Prerequisiti

Elementare conoscenza del diritto privato romano e contemporaneo. Possesso di adeguate capacità logiche. Attitudine al ragionamento.

Contenuti dell'insegnamento

In mondi come quello romano e quello moderno, dove il credito e la circolazione della moneta costituiscono una componente fondamentale del ciclo economico, come si costruisce la fiducia di proprietari e investitori? Come si coordinano diritto, economia ed equilibri sociali, per evitare che il timore di un inadempimento del debitore scoraggi dal concedere mutui o dallo stipulare altri tipi di contratto? Lo studio delle garanzie reali dell’obbligazione costituisce un terreno privilegiato per osservare una costante della dinamica del diritto privato. Da un lato, l’autonomia privata (e dunque il mercato, in termini economici) è alla ricerca incessante di soluzioni giuridiche che permettano ai singoli di massimizzare il valore dei propri asset patrimoniali. Dall’altro lato, sta al diritto (e ai giuristi) di non recepire queste soluzioni incondizionatamente, ma di plasmarne il funzionamento alla luce di valori che trascendono la ricerca del solo utile economico.
L’influenza dell’economia sul diritto, ma al tempo stesso l’autonomia del diritto dall’economia, costituisce dunque lo sfondo del Corso, nel quale si affronta in chiave storica lo sviluppo del regime romano di pegno e ipoteca.

Agli studenti sarà illustrato quale estensione raggiunse nell’antica Roma il concetto di asset pignorabile, quali schemi contrattuali vennero elaborati per permettere ai beni dati in garanzia di continuare a produrre valore e, infine, secondo quali criteri si procedeva a comporre gli interessi di creditore e debitore e dei creditori tra loro.
Gli studenti frequentanti approfondiranno anche la recente riforma legislativa del cd. pegno non possessorio (L. 119/2016). Attraverso brevi ricerche individuali, sarà richiesto loro d’illustrare in classe come si presentassero nel diritto romano una serie di figure che la riforma ha recepito dalla prassi commerciale contemporanea (floating charge, future property general pledge, pegno su crediti futuri, patto Marciano).

Programma esteso

Bibliografia

Gli studenti frequentanti si prepareranno all’esame sui materiali distribuiti e commentati a lezione.
Gli studenti non frequentanti si prepareranno all’esame con lo studio di:
- P. Cerami – A. Petrucci, Diritto commerciale romano. Profilo storico, III edizione, Giappichelli, Torino, 2010, pp. 1-294 (la parte IV = pp. 295-322 può essere omessa).

Metodi didattici

Le lezioni si basano sulla lettura e il commento di testi della giurisprudenza romana (e in misura minore della letteratura latina), distribuiti in traduzione dal docente. Particolare attenzione sarà riservata alla prospettiva casistica, richiedendo allo studente di applicarsi in prima persona nella tecnica di risoluzione dei casi e dell’adeguamento delle norme generali (sostanziali e processuali) alla fattispecie concreta. Ai partecipanti saranno anche proposti brevi approfondimenti sulla recente riforma legislativa del pegno non possessorio.

Modalità verifica apprendimento

Per gli studenti frequentanti, la verifica dell’apprendimento avviene in parte durante lo svolgimento del corso e in parte attraverso un esame orale conclusivo. Durante le lezioni si tiene conto sia della partecipazione attiva dello studente alla risoluzione dei casi discussi in classe sia delle brevi ricerche individuali sui temi assegnati dal docente. L’esame orale conclusivo verte su una selezione dei casi analizzati durante il corso, a scelta dello studente.
Per gli studenti non frequentanti, l’esame consiste in una prova orale, che prevede un numero di domande adeguato alla valutazione della preparazione del candidato. Nell’ambito di esso vengono verificate la conoscenza e la comprensione critica dei contenuti del libro di testo adottato. Il voto consiste nella media dei voti assegnati a ciascuna risposta.

Altre informazioni

Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile