Obiettivi formativi
L’obiettivo del corso è di fare apprendere i modi di argomentare dei giuristi romani e di verificare la loro applicazione processuale, da parte degli avvocati. Si tratta di una prospettiva che introduce lo studente a due elementi che caratterizzano ancora oggi le professioni legali, ossia l’argomentazione giuridica e la sua presentazione retorica.
Prerequisiti
Elementare conoscenza del diritto privato romano e contemporaneo. Possesso di adeguate capacità logiche. Attitudine al ragionamento.
Contenuti dell'insegnamento
Il corso è dedicato all'argomentazione forense, nella dimensione polivalente che assume nella Roma antica. Se lo scopo di un avvocato è di convincere il giudice, non basterà sapere quali norme vanno applicate al caso che riguarda il cliente. Questa conoscenza andrà piuttosto veicolata in un discorso complesso, dove si dovrà riuscire sia ad allargare il ragionamento logico-giuridico ai valori sociali di cui le norme di legge sono espressione, sia a virare sulle emozioni di chi giudica, per smuoverle e guidarle. Nella Roma antica, per affinare l’insieme di queste capacità, gli aspiranti avvocati andavano a scuola di retorica, insegnando loro le tecniche del discorso persuasivo (in greco rhetoriké, da cui appunto l’italiano retorica). Il corso illustra le nozioni basilari della retorica classica e mostra come esse andassero impiegate per impostare una causa di diritto privato. Le lezioni si svolgono attraverso la lettura e il commento di testi dei giuristi romani, di brani estratti dai manuali antichi di retorica, nonché di una selezione di "declamazioni", bozze di orazioni processuali su casi fittizi, assegnati come esercitazioni ai futuri avvocati. Una esercitazione similare sarà assegnata agli studenti al termine del Corso.
Programma esteso
Bibliografia
Gli studenti frequentanti si prepareranno all’esame sui materiali distribuiti e commentati a lezione.
Gli studenti non frequentanti si prepareranno all’esame con lo studio di: - A. Bellodi Ansaloni, Scienza giuridica e retorica forense, III edizione, Maggioli, Bologna, 2020, pp. 1-304 (il terzo cap. della I parte = pp. 117-139 può essere omesso).
Metodi didattici
Le lezioni si basano sulla lettura e il commento di testi giuridici e retorici, distribuiti in traduzione dal docente. Attraverso lo studio di una serie di casi processuali simulati, gli studenti saranno portati per gradi a imparare come gli antichi si addestrassero a difendere una causa in processo. Sul piano dei contenuti giuridici, saranno anche approfondite le conoscenze di alcuni istituti civilistici fondamentali. Il Corso prevede una esercitazione finale, in forma di Moot Court Competition, che richiederà agli studenti di mettere direttamente in pratica le tecniche apprese.
Modalità verifica apprendimento
Per gli studenti frequentanti, la verifica dell’apprendimento avviene in parte durante lo svolgimento del corso e in parte attraverso un esame orale conclusivo. Durante le lezioni si tiene conto della partecipazione attiva dello studente sia alle discussioni proposte dal docente in classe sia al lavoro di gruppo richiesto per l’esercitazione finale. L’esame orale conclusivo verterà su una delle “declamazioni” analizzate durante il corso, a scelta dello studente.
Per gli studenti non frequentanti, l’esame consiste in una prova orale, che prevede un numero di domande adeguato alla valutazione della preparazione del candidato. Nell’ambito di esso vengono verificate la conoscenza e la comprensione critica dei contenuti del libro di testo adottato. Il voto consiste nella media dei voti assegnati a ciascuna risposta.
Altre informazioni
Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile