ANTROPOLOGIA E ISTITUZIONI DELL'ISLAM
cod. 1006735

Anno accademico 2016/17
1° anno di corso - Primo semestre
Docente
Giancarlo ANELLO
Settore scientifico disciplinare
Diritto canonico e diritto ecclesiastico (IUS/11)
Ambito
A scelta dello studente
Tipologia attività formativa
A scelta dello studente
36 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in - - -

Obiettivi formativi

a) Conoscenza e comprensione: il corso è suddiviso in tre parti.
Il primo introduce elementi della storia della religione islamica e del suo successivo sviluppo; il secondo illustra gli elementi della lingua araba e della sua incidenza sulla cultura e sulle istituzioni socio-politiche dell’Islam; la terza analizza alcune “istituzioni” dell’islam contemporaneo, come ad esempio, le reti tribali e parentali, le prassi negoziali ed economiche, i fondamentalismi, il diritto statale e religioso.
b) Capacità di giudizio: il corso si propone di dare agli studenti gli strumenti concettuali e categoriali utili ad una prima qualificazione circa i fenomeni religiosi, politici e sociali del mondo islamico.

c) capacità di apprendimento: il corso si propone di fornire agli studenti le nozioni di base per orientarsi all’interno del mondo dei media, e delle istituzioni culturali internazionali, italiani e, se possibile, arabi, di modo da renderli il più possibile indipendenti e obiettivi circa le strategie di analisi e i giudizi relativi a questo complessa e, culturalmente distante, realtà.

Prerequisiti

Nessuno

Contenuti dell'insegnamento

L’Islam non è solo una tra le religioni globali di maggiore diffusione nel mondo contemporaneo, ma è soprattutto una matrice di senso per credenze e di prassi etniche, culturali, politiche, statuali, esistenti da quasi millecinquecento anni ed estese su un territorio variegato e amplissimo che va dal Marocco all’Indonesia. Le realtà geopolitiche accomunate dalla fede in un unico Dio (tawhid) sono anche sorrette da una serie di «istituzioni musulmane», vale a dire a dire da un complesso di ordinamenti religiosi, giuridici e culturali che sovraintendono la vita collettiva di stati, gruppi e individui. Queste “istituzioni” riguardano non solo aspetti rituali della vita dei fedeli, ma spesso danno senso e forma a relazioni piú «secolari», come il rapporto tra uomini/donne, l’amministrazione della giustizia sociale ed economica, la gestione del potere, l’organizzazione politica, statale, urbana e settaria, le reti familiari, le forme di solidarietà e welfare.
Si tratta di nozioni e problematiche che sono contrassegnate da una capacità pervasiva e performativa rispetto alle concrete esistenze dei musulmani, a qualsiasi latitudine essi si trovino, e la cui comprensione (o almeno il tentativo) sembra indifferibile in un contesto sempre più irrelato e, purtroppo, conflittuale.
Il corso si propone di illustrare le radici storiche di questo mondo, la sua natura culturale, la sua dimensione attuale e proteiforme, sia nei paesi di origine, sia nei contesti occidentali di insediamento.

Programma esteso

Introduzione del corso e del programma: terminologia e concetti utili: religione, culture, istituzioni.

Parte prima:
Storia della Religione islamica e suo sviluppo globale.
L’altra secolarizzazione, i mondi coloniali, l’eredità postcoloniale, il riformismo islamico contemporaneo.

Parte seconda:
Religione, lingua e cultura musulmana.
Antropologia dell’islam, ibadat e muamalat, il diritto, lo stato arabo, i tribalismi.

Parte terza:
Istituzioni contemporanee del mondo musulmano.
L’Islam politico, le donne musulmane e il femminismo, le minoranze religiose nei paesi islamici, l’economia islamica, il fondamentalismo, al-Qaida e ISIS.

Bibliografia

- Giorgio Vercellin, Istituzioni del mondo musulmano, Einaudi, Torino, 2002, pp. 419.
- Altro materiale bibliografico verrà fornito dal docente durante le lezioni e reso disponibile su internet, attraverso uno dei portali didattici dell’ateneo.

Metodi didattici

Il corso è suddiviso in tre blocchi tematici. Ogni blocco prevede lezioni teoriche e attività pratiche a consuntivo del blocco stesso. Quest’ultima attività non è obbligatoria, ma può essere valutata dal docente in maniera positiva ai fini dell’esame finale. Le modalità saranno quelle di analisi di testi (gruppi random), presentazione di paper (gruppi volontari) e simulazione di conferenza (lavoro individuale).

Modalità verifica apprendimento

A) Gli studenti frequentanti potranno prendere parte alle attività in aula. Tali attività non sono obbligatorie ma possono essere giudicate positivamente dal docente ai fini dell’esame programmato.
B) Gli studenti non frequentanti dovranno discutere alcuni argomenti oralmente, tenuto conto dei differenti blocchi tematici del corso.

Altre informazioni

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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

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