DIRITTO ROMANO
cod. 07869

Anno accademico 2024/25
5° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Federica DE IULIIS
Settore scientifico disciplinare
Diritto romano e diritti dell'antichità (IUS/18)
Ambito
Storico-giuridico
Tipologia attività formativa
Base
54 ore
di attività frontali
9 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

L’insegnamento di Diritto romano intende fornire agli Studenti una più approfondita conoscenza e comprensione della dimensione storica del diritto e degli strumenti dell’interpretazione che contribuirono all’edificazione delle categorie giuridiche e della disciplina di istituti del diritto privato romano. La ricostruzione delle linee fondamentali dell'evoluzione storica che ha condotto a recepire i principi del diritto romano nei contesti normativi contemporanei agevolerà una più consapevole applicazione pratica del diritto vigente. Lo sviluppo delle abilità di lettura critica e di confronto dei testi giuridici antichi, dal particolare angolo visuale delle elaborazioni dei giuristi romani in ordine al metodo del ragionamento giuridico sui casi pratici, consentirà di affinare la sensibilità nella lettura anche di testi del diritto positivo attuale, raccordando criticamente i fenomeni giuridici al contesto storico nel quale si manifestano. Lo Studente maturerà le competenze per valutare e risolvere autonomamente le concrete fattispecie nell'ambito normativo rispetto al quale sarà chiamato ad operare come esperto di diritto. Al termine del corso, risulterà migliorata la capacità di esprimersi con proprietà di linguaggio giuridico e sarà accresciuta l'abilità a far fronte con razionalità e coerenza alle problematiche giuridiche nascenti dai casi pratici.

Prerequisiti

Conoscenza delle nozioni fondamentali degli istituti del diritto privato romano che sono stati acquisiti precedentemente nel corso di Istituzioni di diritto romano.

Contenuti dell'insegnamento

Il corso si incentra sullo studio degli aspetti essenziali del metodo casistico e di alcuni istituti privatistici dell'esperienza giuridica romana, posti a fondamento della formazione dei sistemi normativi attuali, e avrà ad oggetto:
1) La giurisprudenza romana e l’attività di interpretazione del diritto con particolare riferimento ai percorsi del ragionamento giuridico e ai fondamentali criteri (si pensi all’aequitas e all’analogia), che furono messi a punto dai giuristi romani in funzione della corretta impostazione nello studio dei casi (analisi casistica) e nell’individuazione della soluzione giuridicamente giusta degli stessi (responsum), attestati nel Corpus Iuris Civilis.
2) L’analisi di singole fattispecie connesse alla dimensione processuale e delle relative problematiche enucleate dalla giurisprudenza romana in rapporto alla concretezza del momento applicativo, al fine di apprendere, in maniera più consapevole, le dinamiche evolutive del regime giuridico di alcuni istituti afferenti a svariati ambiti del diritto privato romano (in particolare nei settori dei Diritti reali e delle Obbligazioni).
3) La prospettiva di comparazione storico-giuridica aperta alla ricerca dei fondamenti romanistici delle figure del diritto attuale (italiano e straniero) corrispondenti a quelle del diritto romano esaminate.

Programma esteso

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Bibliografia

Gli studenti frequentanti (presenti almeno al 70% delle 54 ore totali del corso) prepareranno l’esame su:
A) materiali e testi (con traduzione) che saranno distribuiti a lezione e messi a disposizione sulla piattaforma Elly.

B) L. Vacca, La giurisprudenza nel sistema delle fonti del diritto romano, Giappichelli, Torino 2012: capitolo II, §§ 3.6-10 (pp. 45-69); capitolo III, §§ 3.5-9 (pp. 82-101); capitolo IV, §§ 3-8 (pp. 126-151).

C) A. Lovato, S. Puliatti, L. Solidoro, Profilo di diritto privato romano, 3a edizione, Giappichelli, Torino 2024: nelle parti che saranno comunicate sulla piattaforma Elly per il ripasso degli istituti del diritto privato romano afferenti ai casi oggetto di studio.

Gli Studenti non frequentanti prepareranno l’esame sui seguenti testi:
A) Il diritto romano caso per caso, a cura di L. Solidoro, M. Scognamiglio, P. Pasquino, Giappichelli, Torino 2018.

B) L. Vacca, La giurisprudenza nel sistema delle fonti del diritto romano, Giappichelli, Torino 2012: capitolo II, §§ 3.6-10 (pp. 45-69); capitolo III, §§ 3.5-9 (pp. 82-101); capitolo IV, §§ 3-8 (pp. 126-151).

C) A. Lovato, S. Puliatti, L. Solidoro, Profilo di diritto privato romano, 3a edizione, Giappichelli, Torino 2024: le parti da studiare saranno comunicate sulla piattaforma Elly per il ripasso degli istituti del diritto privato romano afferenti ai casi oggetto di studio.

Metodi didattici

Le lezioni frontali avranno come costante punto di riferimento la lettura e il commento delle fonti giuridiche romane (prevalentemente brani del Digesto), tradotte in lingua italiana, riguardanti i casi pratici e gli istituti di volta in volta trattati. In particolare, l’analisi casistica delle fattispecie, l’enucleazione degli argomenti logico-giuridici e degli strumenti adottati per la loro soluzione apriranno la prospettiva del confronto con le corrispondenti figure giuridiche vigenti negli ordinamenti, italiano e stranieri, agevolando l’emersione di persistenze e mutamenti nella disciplina del diritto privato. Gli Studenti saranno invitati a partecipare attivamente (individualmente o per gruppi) all’esame casistico delle fattispecie e delle relative problematiche. Tale approccio consentirà di affinare sensibilità giuridica e autonomia di giudizio, facilitando al tempo stesso l’apprendimento in classe e le abilità comunicative.

Le video-lezioni verranno messe a disposizione solo per gli iscritti provenienti dalla PA (i quali dovranno contattare preventivamente la Docente).

Modalità verifica apprendimento

Agli Studenti frequentanti (sono considerati tali i partecipanti almeno al 70% delle 54 ore totali di lezione), che si prepareranno sul programma come precisato nella sezione 'Bibliografia', sarà data la possibilità di presentare, dopo la conclusione delle lezioni e nel rispetto dei termini che saranno comunicati all’inizio del corso, una tesina scritta che costituirà oggetto di una successiva discussione orale nella data dell’esame finale. La prova scritta verterà su un argomento a scelta da selezionare fra quelli trattati durante le lezioni. Lo Studente esporrà, in maniera ordinata, efficace e in termini tecnici appropriati, il caso e la soluzione adottata avendo come punto di riferimento le fonti e i principali istituti giuridici implicati, dando spazio anche al confronto con il diritto vigente. Nel colloquio orale, dedicato all’illustrazione del tema trattato per iscritto, saranno poste le domande (solitamente tre) che consentiranno allo Studente di dimostrare le conoscenze teoriche del diritto romano, sostanziale e processuale, e un’autonoma capacità critica e argomentativa delle relative applicazioni pratiche proposte in base alle fonti esaminate anche in una visuale di comparazione storico-giuridica. La tesina sarà valutata con uno dei seguenti giudizi: insufficiente (voto inferiore a 18/30); sufficiente (voto compreso tra 18 e 20/30); discreto (voto compreso tra 21 e 24/30); buono (voto compreso tra 25 e 27/30); ottimo (voto compreso tra 28 e 30/30, ed eventuale lode). Di tale giudizio si terrà conto nel ponderare la media con il voto (punteggio da 0 a 10) assegnato a ciascuna risposta fornita nella prova orale. Il voto finale sarà espresso in trentesimi (da 18 a 30) ed eventuale lode .

Gli Studenti frequentanti, che si prepareranno sul programma come precisato nella sezione 'Bibliografia', qualora preferiscano sostenere l’esame in forma esclusivamente orale dovranno rispondere ad almeno tre domande aperte riguardanti gli argomenti trattati a lezione, dimostrando di aver acquisito le conoscenze del metodo del ragionamento giuridico e una capacità espositiva tecnicamente appropriata anche dal punto di vista terminologico. Saranno valutate le conoscenze teoriche del diritto romano, sostanziale e processuale, un’autonoma capacità critica e argomentativa delle relative applicazioni pratiche proposte in relazione alle fattispecie attestate dalle fonti esaminate a lezione e tramite il materiale distribuito, anche in una visuale di comparazione storico-giuridica. Al fine di una migliore messa a fuoco degli argomenti, in sede d'esame lo studente potrà avvalersi della lettura diretta delle fonti giuridiche romane, dando prova altresì di aver appreso gli elementi della critica testuale. Il voto finale espresso in trentesimi (da 18 a 30) deriverà dalla media dei voti assegnati a ciascuna risposta (punteggio da 0 a 10).

Per gli studenti non frequentanti, che si prepareranno sul programma come precisato nella sezione 'Bibliografia', l'esame si svolgerà in forma orale e si articolerà su almeno tre domande aperte dimostrando di aver acquisito le conoscenze del metodo del ragionamento giuridico e una capacità espositiva tecnicamente appropriata anche dal punto di vista terminologico. Saranno valutate le conoscenze teoriche del diritto romano, sostanziale e processuale, un’autonoma capacità critica e argomentativa delle relative applicazioni pratiche in relazione alle fattispecie attestate dalle fonti esaminate nei libri di testo adottati. Al fine di una migliore messa a fuoco degli argomenti, in sede d'esame lo studente potrà avvalersi della lettura diretta delle fonti giuridiche romane dando prova altresì di aver appreso gli elementi della critica testuale. Il voto finale espresso in trentesimi (da 18 a 30) deriverà dalla media dei voti assegnati a ciascuna risposta.

Altre informazioni

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