Obiettivi formativi
Rispetto alle conoscenze e alla capacità di comprensione (Descrittore 1) il corso mira all’acquisizione di una visione storica (evoluzione nel tempo dei concetti di ospitalità, di tolleranza, di soggettività) e comparativa (distinzione tra l’approccio funzionale (o integrazionista) e l’approccio comunicativo (o interazionista) nei confronti dell’alterità culturale) poiché tali approcci aiutino lo studente ad orientarsi nella società multiculturale.
Contenuti dell'insegnamento
Il seminario prende spunto dalla riflessione sul tema dell’ospitalità nella società multiculturale sviluppato in chiave sociologica da Alessandro Bosi e intende approfondire l’aspetto della relazione comunicativa con l’alterità culturale in prospettiva socio-costruzionista e antropo-gruppoanalitica. In un’ottica di interazione culturale saranno attraversati i seguenti nuclei tematici: l’ascolto, i rapporti Ego/Alter ed integrazione/ospitalità, la comunicazione cosmopolita, l’alterificazione.
Il primo modulo è centrato sul tema dell’ospitalità sviluppato da Bosi secondo cui la multiculturalità è un dato di fatto mentre l’interculturalità un orizzonte verso cui indirizzarsi. In particolare verrà approfondita la distinzione tra l’approccio funzionale (o integrazionista) e l’approccio comunicativo (o interazionista) nei confronti dell’alterità culturale. Partendo dai presupposti espressi nel precedente modulo, si intende approfondire in chiave socio-costruzionista le diverse “forme” di comunicazione tra culture al fine di mettere in luce le caratteristiche della “comunicazione cosmopolita” per come è stata definita da Peirce. Ci si focalizzerà in modo particolare sul tema dell’ascolto dell’Altro come elemento imprescindibile di ogni processo comunicativo aperto e co-costruttivo.
Infine verrà presentata una chiave di lettura – il modello antropo-gruppoanalitico formulato da Diego Napolitani – storicistica e strutturalmente relazionale dei rapporti con l’alterità culturale. Secondo questa prospettiva l’alterità non solo abita già da sempre l’individuo sotto forma di matrice gruppale ma è anche un fine (o una meta “eventuale”) che segna ogni momento autentico di incontro e di trasformazione. Di qui il guadagno concettuale conclusivo del seminario secondo cui il divenire Altro (alterificazione) è il contrassegno dell’essere umano.
Bibliografia
Bosi, A. (2002), La città degli ospiti. In A. M. Campanini (a cura di), Il servizio sociale nella società multietnica. Prima accoglienza: problemi e prospettive (pp. 113-135). Milano: Unicopli.
Bosi, A. (2004). Integrazione e interazione culturale nella postmodernità. In R. Billi e G. Giordani (a cura di), Chiaroscuri dell'integrazione. Le sfide dell'immigrazione tra differenza e interazione. Parma: Ial Regione Emilia Romagna.
Bosi, A. (2006). Autoctono, cosmopolita e alloctono nella società multiculturale. Ipotesi per la realizzazione di tre ritratti. Studi di Sociologia, 1, 59-79.
Bosi, A. (2009). Cultura e civiltà nella città surmoderna. In A. Bosi (a cura), Città e Civiltà. Nuove frontiere di cittadinanza. Milano: Franco Angeli.
Demetrio, D. (1997). Adulti che ascoltano, adulti che si ascoltano. In A. Bosi e A. M. Campanini (a cura di), La cultura dell’ascolto nel presente. Percorsi di comunicazione nella vita quotidiana e nei servizi (pp. 79-86). Milano: Unicopli.
Demetrio, D. (2002). Educazione interculturale nel lavoro sociale: progetti e relazioni quotidiane. In A. M. Campanini (a cura di), Il servizio sociale nella società multietnica. Prima accoglienza: problemi e prospettive (pp. 143-150). Milano: Unicopli.
Iori, V. (1997). Ascoltare il silenzio. In A. Bosi e A. M. Campanini (a cura di), La cultura dell’ascolto nel presente. Percorsi di comunicazione nella vita quotidiana e nei servizi (pp. 69-75). Milano: Unicopli.
Napolitani, D. (2008a). Identità, alterità, culture. Rivista Italiana di Gruppoanalisi, 2, 7-49.
Napolitani, D. (2008b). Dai risentimenti al multiculturalismo. Commento a “Altro affettivo: identità e risentimento nelle società plurali” di Stefano Tomelleri. Rivista Italiana di Gruppoanalisi, 2, 119-122.
Pearce, W. B. (1989). Comunicazione e condizione umana. Milano: FrancoAngeli, 1993.
Ricci Bitti, P. E. (1997). La comunicazione delle emozioni nella relazione. In A. Bosi e A. M. Campanini (a cura di), La cultura dell’ascolto nel presente. Percorsi di comunicazione nella vita quotidiana e nei servizi (pp. 87-101). Milano: Unicopli.
Scivoletto, A. (1997). L’ascolto attivo. In A. Bosi e A. M. Campanini (a cura di), La cultura dell’ascolto nel presente. Percorsi di comunicazione nella vita quotidiana e nei servizi (pp. 43-45). Milano: Unicopli.
Metodi didattici
Il corso è impostato su:
1. Lezioni frontali condotte dall’insegnante con dibattitto finale centrato sulle ‘parole chiave’ (brainstorming degli studenti sui concetti principali esposti dal docente e scambio di opinioni e\o domande);
2. Visione di filmati centrati sui temi della tolleranza e dell’ospitalità.
3. Esercitazioni di gruppo sul concetto di deterritorializzazione.
Modalità verifica apprendimento
• La verifica del corso è così articolata:
1. Elaborato scritto basato sulla bibliografia d’esame e sulle lezioni.
Si tratta di una rielaborazione critica di uno o più argomenti trattati (a scelta dello studente). L’elaborato mira a verificare l’accuratezza dell’apprendimento degli studenti e la rielaborazione fatta sui contenuti. In tal senso si intende verificare la capacità degli studenti di orientarsi nelle problematiche della società multiculturale sapendo assumere diversi punti di vista e differenti mappe concettuali
La valutazione finale dello studente è basata sulla prova scritta. Ad essa corrisponde una valutazione di idoneità e di non idoneità.
Agli studenti verranno spiegati questi criteri di valutazione all’inizio del corso.