Studiare e lavorare dopo la laurea

La laurea nella classe L39 permette l'accesso all'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di Assistente sociale di cui al D.P.R L. 5 giugno 2001, n. 328, il cui superamento permette di essere iscritti all'Albo professionale.

L'attività dell'Assistente sociale si esplica, in forma dipendente, più raramente autonoma, presso strutture pubbliche o private, quali: Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere, Comuni, Regioni, Prefetture, Ministeri, Cooperative sociali.
In dettaglio, l'Assistente Sociale trova sbocchi professionali in qualità di dipendente (più raramente come libero professionista) presso:
- strutture pubbliche e private, ASL, Ministeri (Giustizia, Lavoro, Sanità, ecc.), Enti locali, servizi alla persona e centri riabilitativi;
- nei servizi per i minori con problemi di giustizia e in quelli per gli adulti delle amministrazioni penitenziarie;
- presso le prefetture, nelle case di riposo, nelle case-famiglia e in quelle di accoglienza per le donne maltrattate.

Competenze associate alla funzione

I servizi sociali sono organizzati nell'ambito dei diversi enti preposti, cui è attribuita, da normativa nazionale o regionale, la specifica competenza.
Le competenze associate alla funzione sono:
- specifiche conoscenze, capacità e abilità di tipo specialistico in ambito socio-politologico;
- specializzazione e capacità di approfondimento in uno o più settori di professionalizzazione;
- capacità di auto-apprendimento e di aggiornamento continuo;
- adeguate competenze trasversali di tipo comunicativo-relazionale, organizzativo-gestionale e di programmazione, in accordo con il livello di autonomia e responsabilità assegnato, con le modalità organizzative e di lavoro adottate e con i principali interlocutori (colleghi, altri professionisti e utenti).

Funzione in un contesto di lavoro

Individua e censisce le situazioni di emarginazione sulla base delle segnalazioni di insegnanti, medici, forze dell'ordine;
- prende contatto con le persone che si trovano in situazioni di disagio e ne analizza i bisogni;
- identifica gli strumenti più adatti al singolo caso e disponibili sul territorio;
- stabilisce il contatto tra i servizi territoriali competenti ed il soggetto;
- segnala alle autorità giudiziarie i casi che necessitano del loro intervento (abbandoni, abusi, ecc.);
- coordina le attività svolte dalle strutture competenti;
- definisce i percorsi da seguire con le persone in stato di bisogno, elaborandoli anche all'interno di equipe multidisciplinari;
- collabora con l'autorità giudiziaria, in particolare nelle pratiche di affido e di adozione di minori, negli affidamenti al servizio sociale, in alternativa alla pena carceraria;
- ricopre compiti di consulenza presso i tribunali;
- analizza bisogni e risorse sociali presenti sul territorio;
- individua e attiva le risorse (personali dell'utente, dell'istituzione in cui opera e della comunità locale che possono essere utilizzate per attivare un percorso di assistenza rispetto alla domanda e/o al problema presentato;
-verifica periodicamente il piano assistenziale fino al raggiungimento degli obiettivi definiti.