Obiettivi formativi
Il corso si propone di introdurre lo studente alle principali tematiche della sociologia della devianza, con particolare riferimento ad alcune aree di intervento dell’assistente sociale. Si analizzeranno pertanto i paradigmi interpretativi del crimine e della devianza; le linee di evoluzione della disciplina e gli orientamenti più recenti; le pratiche di lavoro sociale nella giustizia penale.
Viene altresì promossa la capacità di applicare le conoscenze apprese sia ad altri contesti disciplinari – data la natura interdisciplinare di alcuni concetti base della disciplina – sia ai contesti di esperienza dello studente, maturati soprattutto nell’ambito del tirocinio formativo .
Contenuti dell'insegnamento
A partire dalla concezione classica di penalità, si affronterà il tema del controllo sociale, illustrando i modelli della retribuzione, della riabilitazione e della riparazione. Particolare attenzione sarà data al ruolo del servizio sociale nel contesto penale e penitenziario. Il discorso si concentrerà quindi sulla relazione tra servizio sociale e giustizia penale nell’ambito minorile. Verranno quindi analizzati, in chiave sociologico-giuridica, il processo minorile penale e le pratiche di mediazione penale.
Bibliografia
Testi di riferimento
D. SCARSCELLI, G. VIDONI, La devianza. Teorie e politiche di controllo, Roma, Carocci, 2008; C. SCIVOLETTO (a cura di), Mediazione penale minorile: rappresentazioni e pratiche, Milano, Franco Angeli, 2009;
C. SCIVOLETTO, Sistema penale e minori, Carocci, Roma, 2012.
(n. pagine complessive pp. 493)
Letture di approfondimento, a scelta dello studente
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V. BELOTTI, R. MAURIZIO, A.C. MORO, Minori stranieri in carcere, Guerini, Milano, 2006.
- CIASCHINI U., Servizio sociale minorile e giustizia penale, Carocci, 2012
- G. DE LEO, La devianza minorile, Roma, Carocci, ult. ed.
- A. SBRACCIA, F. VIANELLO, Sociologia della devianza e della criminalità, Bari- Roma, Laterza, 2010.
- F. VIANELLO, Il carcere. Sociologia del penitenziario, Carocci, Roma, 201
Metodi didattici
Lezione frontale e laboratori seminariali.
Nella prima parte, per la presentazione degli orientamenti teorici e dei concetti di base della disciplina si farà ricorso principalmente alla lezione frontale; nella seconda parte dell'insegnamento la proposta didattica verrà completata con esercitazioni e con l'ausilio di filmati e materiali di approfondimento tematico.
La parte finale del corso sarà dedicata a seminari e laboratori gestiti da esperti (operatori sociali ed opertaori giuridici) e mirati all’approfondimento di alcune tematiche: le politiche penali di trattamento della devianza giovanile; l'uso delle sostanze psicotrope; le forme di mediazione, nella relazione tra sistema giuridico e sistema di welfare.
Modalità verifica apprendimento
La verifica finale prevede un colloquio orale condotto attraverso tre quesiti o una verifica scritta composta da tre domande aperte che vertono sull'intero programma del corso.
In antrambi i casi, le prove sono tese a verificare lo studio dei tre testi di riferimento obbigatori.
Le verifiche riguarderanno in particolare le seguenti aree di apprendimento:
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) delle problematiche e dei temi trattati duramìnte le lezioni;
• Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) al servizio sociale, in particolare associando gli apprendimenti teorici con i seminari e le esercitazioni;
• Autonomia di giudizio (making judgements), in particolare formulando ipotesi interpretative e riflessioni personali sulle tematiche complesse presentate nel corso;
• Abilità comunicative (communication skills) dello studente: come sa descrivere e argomentare gli apprendimenti
• Capacità di apprendere, trattenere e rielaborare gli apprendimenti, anche in modo personale.
I criteri valutati saranno la chiarezza, la riflessione critica e l’apporto personale.