DIRITTO INTERCULTURALE
cod. 1003156

Anno accademico 2014/15
1° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Giancarlo ANELLO
Settore scientifico disciplinare
Diritto canonico e diritto ecclesiastico (IUS/11)
Ambito
Attività formative affini o integrative
Tipologia attività formativa
Affine/Integrativa
30 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in - - -

Obiettivi formativi

Il corso si propone l’obiettivo di fornire allo studente la capacità di
affrontare la differenza culturale/religiosa e di gestire i connessi profili di
rilevanza giuridica.
Al termine del corso, lo studente dovrà dimostrare l’adeguata conoscenza
e la capacità:
a) nel saper riconoscere e trattare la differenza culturale e religiosa da un
punto di vista epistemologico e concettuale
b) nell’articolare le conoscenze di base relative alla metodologia
interculturale e alla traduzione dell’educazione giuridica folk dei soggetti
di diritto all’interno degli schemi legali
c) nell’applicare le abilità acquisite ai casi concreti, differenziati in
ragione delle culture e delle religioni d’appartenenza dei soggetti di
diritto, in modo creativo e con sufficiente padronanza delle tecniche
espositive

Prerequisiti

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Contenuti dell'insegnamento

Il corso prevede un’esposizione dei principi di base che regolano il
trattamento della differenza culturale e religiosa nell'ordinamento
italiano. Esso illustra le linee guida utili a elaborare politiche e strategie
d’integrazione giuridica tra persone aventi tradizioni religiose e culturali
differenti.

Programma esteso

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Bibliografia

M. RICCA, Culture interdette. Modernità, migrazioni, diritto interculturale,
Bollati Boringhieri, Torino 2013,, pp. 1-310
oppure, in alternativa
M. RICCA, Oltre Babele. Codici per una democrazia interculturale, Dedalo,
Bari, 2008, pp. 1-351.

Metodi didattici

Il corso si compone di lezioni frontali accompagnate da sessioni di
confronto dialettico su casi pratici.

Modalità verifica apprendimento

1. Le conoscenze e la capacità di comprensione degli studenti saranno
verificate con almeno due domande concernenti la metodologia propria
del diritto interculturale e i suoi fondamenti epistemologici.
2. L’attitudine a proiettare le proprie conoscenze nella prassi e a valutare
autonomamente le situazioni sarà saggiata invitando lo studente a
cimentarsi nella qualificazione di situazioni giuridicamente rilevanti
valendosi delle metodologie di traduzione interculturale.
La capacità di comunicare si manifesterà e sarà giudicata nel corso delle
attività descritte al punto precedente.
3. La capacità di apprendimento sarà valutata in ragione dell’attitudine
mostrata dallo studente nell’utilizzare in modo dinamico e creativo le
nozioni apprese durante il corso e attraverso lo studio dei testi.

Altre informazioni

Ove possibile, saranno invitati a partecipare al corso professionisti e
studiosi di problematiche interculturali e interreligiose.

Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

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