L'EDUCAZIONE NELLA FILOSOFIA ANTICA
cod. 1008052

Anno accademico 2023/24
1° anno di corso - Secondo semestre
Docente
- Franco DE CAPITANI
Settore scientifico disciplinare
Storia della filosofia antica (M-FIL/07)
Field
Attività formative affini o integrative
Tipologia attività formativa
Affine/Integrativa
30 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Scopo dell’insegnamento è fornire un quadro più completo possibile del pensiero educativo e filosofico presente nell’intero arco della filosofia antica, che, notoriamente, va dal VI secolo avanti Cristo al V-VI secolo dopo Cristo, sia in ambito pagano che cristiano. Saranno prese in considerazione le elaborazioni educative presenti e consolidatesi nella paidéia antica e volte alla formazione dell’uomo e del cittadino antico. Perciò parleremo dell’educazione medica, di quella scientifica in generale, dell’educazione: logica, psicologica, metafisica, fisica e morale che i vari autori e le varie scuole filosofiche hanno elaborato nel corso dei periodi cosiddetti: presocratico, socratico, classico di Platone e Aristotele, sino al periodo ellenistico, epicureo, stoico, scettico, medioplatonico e neoplatonico, sia pagano che cristiano, per giungere a Proclo e Simplicio.

Prerequisiti

Nessun prerequisito è richiesto

Contenuti dell'insegnamento

ARGOMENTO:
L'EDUCAZIONE "PSICOLOGICA" NELLA FILOSOFIA ANTICA
Il tema dell'anima entra prepotentemente nella filosofia con Socrate che riduce l'uomo alla sua anima, vale a dire alla sua capacità razionale, tanto che solo chi è capace di conoscere intellettivamente cosa siano la virtù e il bene è ritenuto in grado di raggiungerli. Ragion per cui, per converso, chi compie il male non può ritenersi colpevole, ma solo ignorante.
Sarà Platone a suddividere l'anima in tre parti: quella concupiscibile, quella irascibile e quella razionale. Ovviamente la più importante è quella razionale, la quale sola è capace di conoscere le idee e il mondo intelligibile e proprio per questa ragione è immortale come lo sono le idee che ella conosce. Platone elabora anche tre prove dell'immortalità dell'anima razionale: una l'abbiamo già detta; la seconda consegue al fatto che l'anima sia vita e perciò contraria irrevocabilmente alla morte; la terza riprende in parte la prima prova, in quanto l'immortalità dell'anima è legata alla sua capacità di conoscere i concetti universali e necessari e perciò non può che essere simile ad essi.
In Aristotele l'anima viene distinta in: vegetativa, sensitiva e razionale. Inoltre nel "De anima" si dice che l'anima è la forma del corpo e pertanto diventa giocoforza pensare che, venendo meno il corpo, anche l'anima venga meno. Tuttavia in altre opere ( ad es. 'Metafisica', libro XII ) Aristotele sostiene che la nostra anima razionale è in grado di raggiungere la conoscenza di dio e pertanto può avere una valenza universale. Quest'ultima considerazione aristotelica porterà nel periodo medievale, ma anche prima, ad una suddivisione dell'anima intellettiva, in: intelletto attivo e intelletto passivo.
Nel periodo Ellenistico la concezione dell'anima viene ritenuta generalmente mortale e materiale. Infatti per Epicuro essa è costituita da atomi di fuoco, come per Democrito, i quali si dissolvono alla dissoluzione del corpo.
Per lo Stoicismo l'anima è concepita come anima del mondo e parte del fuoco generatore di tutto l'universo; per cui anche l'anima umana deriva dalla prima ed è costituita di un fuoco che ritornerà al fuoco generatore quando muore. Essa è sostanzialmente concepita come "egemonico", cioè anima intellettiva che regola tutte le altre funzioni della stessa nel corpo: anima generativa, anima sensitiva, anima intellettiva e capacità linguistica.
Per Plotino l'anima è la terza ipostasi intelligibile, intesa come anima del mondo, dalla quale derivano le singole anime umane. Tali anime individuali hanno il compito, con la loro parte intelligibile, di ritornare al mondo delle tre ipostasi per insediarsi stabilmente e sempiternamente in esse.
Erede della concezione neoplatonica plotiniana,
S. Agostino cristianizza il pensiero della sua guida spirituale filosofica, addirittura ritenendo che l'uomo "è " la sua anima, la quale conosce, sì sensibilmente, ma è anche capace di elevarsi dalle conoscenze sensibili a quelle intelligibili, come le verità numeriche, estetiche e morali, le quali sono espressione nel nostro pensiero di dio stesso e della sua illuminazione del nostro intelletto. Nel "De Trinitate" sostiene che la nostra anime è: memoria, intelletto e volontà.
Soprattutto quest'ultimo aspetto dell'anima è importante in quanto è alla base della sua concezione della libertà, che l'uomo possiede come inalienabile e non conculcabile dono divino; il quale non può essere forzato nemmeno, dirà nel "De libero arbitrio", dalla grazia divina.

Programma esteso

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Bibliografia

TESTI OBBLIGATORI:
- Un manuale di storia della filosofia antica per le scuole superiori, avendo cura di seguire gli sviluppi della concezione dell'anima. In mancanza si propone: REALE – ANTISERI, Storia delle idee filosofiche, vol. I, La Scuola, Brescia;
- lezioni ed esercitazioni o in aula o via internet.

TESTI FACOLTATIVI:

A titolo informativo elenco alcune delle principali storie della filosofia
Antica, di livello universitario, disponibili in lingua italiana:

L. ROBIN, Storia del pensiero greco, Mondadori, Milano 1978 ss.;
G. REALE, Storia della filosofia Antica ( ve ne sono varie edizioni: da
quella, in cinque volumi, edita da Vita e Pensiero, Milano 1990 ss., a
quella, in unico volume, intitolata Storia della filosofia greca e romana,
edita da Bompiani, Milano 2004 ss. );
N. ABBAGNANO – G. FORNERO, Storia della filosofia Antica., Utet,
Torino 2017 ss.;
AA. VV., Storia della filosofia Antica, in 4 voll., a cura, rispettivamente, di M. BONAZZI, F. TRABATTONI, E. SPINELLI, R. CHIARADONNA, Carocci, Roma 2016-2018 ss.;
A. KENNY, Nuova Storia della filosofia occidentale, vol. 1, Filosofia Antica, Einaudi, Torino 2012 ss.;
E. LAMANNA, Storia della filosofia Antica, Le Monnier, Firenze 1989 ss.;
L. GEYMONAT, Storia del pensiero filosofico e scientifico, vol. I, Garzanti, Milano 1970 ss.;
F. ADORNO, La filosofia antica, Feltrinelli, Milano 1977 ss.;
G. DE RUGGIERO, Storia della filosofia antica, Universale Laterza, 2 voll., Laterza, Bari 1980 ss.
Potrebbero essere utili anche alcune antologie di passi commentati sulla filosofia antica. Ne cito solo due:
M. BONAZZI, L. CARDULLO, G. CASERTANO, E. SPINELLI, F. TRABATTONI ( a cura di ), Filosofia Antica, Cortina, Milano 2005 ss.;
D. PESCE, Testi di filosofia Antica., vol. I della sua Storia della filosofia,
Principato, Firenze 1995 ss.

Metodi didattici

Lezioni frontali e, se possibile, seminariali, con discussioni di testi e temi specifici del corso via internet; e presentazione, sempre via internet, di capitoli o parte dei libri in bibliografia.

Modalità verifica apprendimento

Prova orale. Criteri di valutazione: le soglie del 18, del 24, del 27, del 30, del 30 e lode saranno raggiunte, rispettivamente, in seguito ad una: sufficiente, discreta, buona, ed ottima comprensione delle tematiche trattate; e ad una simile sufficiente, discreta, buona, ottima chiarezza espositiva e competenza nell’uso del lessico specialistico. La soglia della lode dovrà aggiungere elementi di originalità o di particolare approfondimento delle tematiche trattate.

Altre informazioni

Programma e modalità di verifica degli apprendimenti sono uguali per studenti frequentanti e non frequentanti.