Obiettivi formativi
Il corso, senza perdere mai di vista la specificità letteraria degli scrittori esaminati, vuole illustrare le complesse dinamiche, politiche, ideologiche e di costume, che negli anni Sessanta e Settanta caratterizzarono il dibattito pubblico sulla malattia mentale e sull’istituzione dell’ospedale psichiatrico. Accanto al lavoro di scrittori e poeti, come Tobino e Merini, di un filosofo (Foucault) si analizzeranno così tipologie molteplici di scritture e di intervento: dall’articolo e inchiesta giornalistica, al saggio divulgativo degli addetti ai lavori (scritti di Basaglia e dei maggiori esponenti dell’antipsichiatria: David Cooper e Robert Laing), non senza dimenticare esperienza cinematografiche (Ken Loach e Nelo Risi). La tematica indagata nel corso consentirà così di individuare un nesso significativo tra alcune importanti voci della letteratura del passato prossimo e un dibattito pubblico che fu vivacissimo e che toccò aspetti fortemente indicativi dello ‘spirito del tempo’.
- Obbiettivi secondo i Descrittori di Dublino: Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding); Autonomia di giudizio (making judgements); Perfezionamento della capacità di elaborare le proprie conoscenze, in forma sia orale che scritta, in modo chiaro e argomentativamente efficace (communication skills).
Prerequisiti
Si considerano prerequisiti una conoscenza complessiva seppur generica della storia e della letteratura italiana del secondo dopoguerra
Contenuti dell'insegnamento
Il corso si concentra soprattutto su due scrittori che ebbero esperienza diretta della malattia mentale e dell’internamento: il primo, Tobino, in qualità di psichiatra e direttore di manicomi; la seconda perché dei molti anni trascorsi in un ospedale psichiatrico fece materia di poesia e narrazione. L’opera di Tobino e Merini è iscritta sullo sfondo delle vivaci discussioni che (in Italia e all’estero) furono animate da psichiatri, sociologi e giornalisti sull’istituzione manicomiale, a partire dagli anni Sessanta, fino alla famosa e discussa legge 180 del 1980 che aboliva i manicomi.
Programma esteso
Il corso è articolato in tre sezioni, che sono tra di loro variamente intrecciate.
Una parte è dedicata all’opera e alla figura di Mario Tobino, prendendo soprattutto in esame i suoi due libri più famosi di ambientazione manicomiale: Le libere donne di Magliano (1953) e Per le antiche scale (1975).
Una seconda parte considera l’opera (soprattutto poetica) di Alda Merini, con particolare attenzione per il suo capolavoro, La terra santa (1984) e la prosa di L’altra verità. Diario di una diversa (1986).
La terza parte del corso analizza l’istituzione manicomiale sul piano del ricco dibattitto (filosofico, culturale e politico) che esso generò nel corso degli anni Sessanta-Settanta, quando le idee dell’antipsichiatria si annodarono non solo alla riflessione sulle forme istituzionali del controllo sociale (Foucault), ma divennero oggetto di vivaci dibattiti, che non soltanto ebbero effetti sulla mentalità comune, coinvolgendo i mezzi di comunicazione di massa (cinema; televisione), ma anche ebbero effetti diretti sulla legislazione italiana.
Bibliografia
La bibliografia critica specifica, con precisa indicazioni di luoghi e rimandi, sarà fornita nel corso delle lezioni e resa disponibile sulla piattaforma Elly
Metodi didattici
Il 75% delle ore previste nel corso saranno lezioni frontali.
Il 25 % delle ore avrà un marcato carattere seminariale, attraverso un lavoro collettivo sui testi che dovrà favorire un approccio personale dello studente alla critica, individuando ricorrenze ideologicamente significative; aporie testuali; emergenze critiche significative.
Modalità verifica apprendimento
Esame orale
Altre informazioni
- - -
Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
- - -