ECOLOGIA APPLICATA 1: GESTIONE E MONITORAGGIO AMBIENTALE
cod. 1007213

Anno accademico 2019/20
1° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Marco BARTOLI
Settore scientifico disciplinare
Ecologia (BIO/07)
Ambito
Attività formative affini o integrative
Tipologia attività formativa
Affine/Integrativa
67 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Modulo dell'insegnamento integrato: VALUTAZIONE DI IMPATTO E GESTIONE AMBIENTALI

Obiettivi formativi

Il corso è offerto a studenti della Laurea Magistrale e ha lo scopo di formare una cultura e competenze sul monitoraggio delle diverse componenti ambientali e di trasferire loro strumenti e abilità per l’analisi multistrato del territorio. Si tratta di strumenti trasversali a diverse discipline affrontate nel percorso di studio che permettono a figure professionali come quelle del laureato STAR di leggere, interpretare e mettere a sistema informazioni eterogenee in contesti di analisi complessi e di scala vasta. Sono proposti cinque obiettivi formativi principali.
1) individuare gli enti che agiscono sul territorio, definire il loro ruolo nella gestione ambientale e più in generale negli interventi sul territorio in relazione ad altri attori locali; in particolare sarà analizzato il ruolo svolto nell’ambito del contratto di fiume;
2) formare competenze e fornire strumenti per la ricerca, l’analisi e l’interpretazione di dati utili all’individuazione delle pressioni e alla gestione degli impatti che gravano sul territorio, ad esempio dati statistici ISTAT dei censimenti, dati di monitoraggio delle ARPA, lavori scientifici della letteratura internazionale;
3) fornire la capacità di costruire e gestire un database, di organizzare e armonizzare i dati (es. unità di misura, outliers, dati errati),
4) saper gestire le informazioni di un database relazionale con sistemi di rappresentazione spaziale, ad esempio con Sistemi Informativi Geografici, dai quali ricavare tematismi di tipo descrittivo (es. la distribuzione spaziale della superficie agricola utilizzata e delle principali tipologie di colture) e predittivo (es. vulnerabilità potenziale delle falde sulla base di layers con informazioni pedologiche, sulle pratiche irrigue e colturali e sulla base dei bilanci dell’azoto)
5) essere in grado di individuare eventuali criticità, la loro importanza in termini di priorità di intervento, e le possibili risposte.
Tutti gli obiettivi concorrono a consolidare le conoscenze e ad applicarle nel contesto territoriale considerato. Gli obiettivi 1 e 2 concorrono anche alla formazione della capacità critica e di auto-apprendimento.

Prerequisiti

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Contenuti dell'insegnamento

Il corso, a carattere monografico, ha lo scopo di fornire agli studenti strumenti di analisi del territorio per identificare le pressioni più importanti, i possibili impatti e porre le basi per individuare possibili risposte. La scala di analisi è il bacino idrografico di pianura del Fiume Mincio dove sono presenti centri urbani, industriali e infrastrutture, e dove le attività agricole e zootecniche sono praticate in modo intensivo. Il territorio presenta anche siti Natura 2000 e zone di protezione regionali e locali. È inoltre presente un fitto reticolo idrografico con un sistema di laghi interconnessi.
Il corso consiste nell’organizzare il monitoraggio e l’analisi delle diverse componenti considerando aspetti sia qualitativi che quantitativi: qualità dell’aria, qualità dell’acqua e idrologia, caratteristiche pedologiche e uso del suolo, tipologia e consistenza delle attività agricole, tipologia e consistenza del patrimonio zootecnico, estensione e popolazione dei centri urbani, depurazione dei reflui urbani, presenza e tipologia degli insediamenti industriali, presenza e importanza di eventuali siti contaminati.
L’analisi delle pressioni è affrontata seguendo le procedure e l’approccio del Contratto di Fiume, che prevede un accordo di programma tra enti, tra i quali anche l’Università di Parma, che operano nel territorio del fiume Mincio.
Il contratto di fiume in essere ha già individuato anche una serie di progetti condivisi da realizzare nel medio-lungo termine per risolvere le principali criticità del bacino. Gli studenti saranno chiamati a valutare anche questi progetti proponendo eventualmente aggiornamenti ed integrazioni.

Programma esteso

1. Il lago di Garda ed il bacino idrografico
Caratteristiche chimico-fisiche, stato trofico e trend. Bilancio dell’acqua, precipitazioni e deflussi medi naturali
2. I consorzi regolatori
Fiumi sublacuali, dighe e politica di gestione delle acque per uso irriguo, idroelettrico e per garantire il DMV; regola del DMV.
3 Depuratore circumlacuale del lago di Garda e carico generato di origine civile
Analisi dei carichi di nutrienti e sostanza organica prima e dopo l’entrata in funzione del depuratore. Database di tutti i depuratori del Mincio: tipologie di impianto, recettore e carico generato
4 Soil system budget nel bacino del Mincio
Realizzazione del database delle attività agrozootecniche nel bacino del Mincio e individuazione dei comuni a forte surplus azotato
5. Pedologia e irrigazione nel bacino del Mincio
Analisi della vulnerabilità degli acquiferi sulla base delle caratteristiche dei suoli e delle modalità irrigue. Bilancio delle acque nel bacino del Mincio
6. Problemi di gestione delle valli del Mincio
Elementi di naturalità dell’area umida più importante del Nord Italia e analisi delle minacce: carenza idrica, interramento, specie invasive e conflitti tra interessi privati ed ente gestore.
Gestione attiva della vegetazione alloctona (Loto) mediante telerilevamento, sfalcio e rimozione
7. Carichi in transito, processi interni al sistema e carrying capacity
Analisi dei bilanci annuali dell’ossigeno, del carbonio e dei nutrienti inorganici (N, Si e P) nel lago di Mezzo: saturazione dei servizi di un’area umida
8. Sito inquinato di importanza nazionale
Polo chimico, boom economico, collasso del sistema produttivo e dispersione di microinquinanti nell’ambiente: analisi dello stato attuale
9. Carichi generati ed esportati dal bacino
Stima dei carichi complessivi, ruolo dei processi interni al fiume e propri del sistema del reticolo secondario

Bibliografia

Il testo di riferimento è la sintesi delle analisi delle pressioni e delle criticità del bacino del Mincio realizzato nel corso del Progetto da Agenda 21 ad Azione 21. Il documento contiene un quadro aggiornato dello stato del sistema e riporta l’elenco completo delle progettualità da realizzare nel Contratto di Fiume per il Mincio. Il testo verrà consegnato agli studenti all’inizio del corso, insieme alle diapositive dei 20 moduli.
Il docente proporrà di volta in volta materiale integrativo derivante dalla sua esperienza di ricerca e dai contributi degli esperti che interverranno nel corso.

Metodi didattici

Il corso è organizzato in 9 moduli, in ciascuno dei quali sono analizzati diversi aspetti del corso fluviale del Mincio e del suo bacino, muovendo dal lago di Garda fino alla Foce in Po.
In alcuni moduli sono previsti interventi di docenti esterni e di professionisti che operano nel bacino in questione-
Sono previste due uscite 1) attività di monitoraggio dei nitrati nelle acque del fiume, degli immissari e delle falde e 2) visita al Parco del Mincio per una tavola rotonda con operatori di consorzi, personale ARPA, professionisti e personale del Parco.
L’organizzazione della didattica consta di 4 modalità con diversi livelli di partecipazione degli studenti.
Modalità 1 (40% - 20 ore).. Lezioni frontali del docente, interattive , nelle quali sono presentati i moduli che costituiscono il corso. L’attività concorre a completare la conoscenza e formare comptenze
Modalità 2 (20%– 10 h). Lezioni frontali di docenti esterni e di figure tecniche che operano sul territorio coordinate dal docente. L’attività serve a completare le competenze.
Modalità 3 (15% - 6h). Presentazione di dati raggruppati per unità amministrative da parte degli studenti . L’attività sviluppa la capacità di comunicazione e autoapprendimento
Modalità 4 (25% - 11 ore). Uscite didattiche (3 h parco Mincio; 8 h monitoraggio). L’attività serve applicare le conoscenze acquisite e ad acquisire capacità strumentali.

Modalità verifica apprendimento

Durante il corso vengono assegnate agli studenti delle porzioni del bacino in esame (es. uno o più comuni). Lo studente impara a reperire informazioni statistiche sul comune assegnato, a rappresentarle tramite GIS e contribuisce quindi alla realizzazione del database di bacino che è il prodotto finale del corso. Il prodotto finale di ciascuno studente (database e GIS) viene valutato come parte del giudizio finale. Il voto di questa attività concorre al 30% del voto finale
Alla fine del corso lo studente deve sostenere un test (30 domande) a risposte multiple che concorre al rimanente 70% del voto finale.
Il voto è in trentesimi; il voto minimo è 18, quello massimo 30, la lode è assegnata agli studenti che durante il corso contribuiscono in modo significativo alla realizzazione del database e del GIS.

Altre informazioni

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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

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