STORIA DELL'EUROPA CONTEMPORANEA
cod. 16813

Anno accademico 2019/20
2° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Lisa ROSCIONI
Settore scientifico disciplinare
Storia contemporanea (M-STO/04)
Ambito
Attività formative affini o integrative
Tipologia attività formativa
Affine/Integrativa
30 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Conoscenza e capacità di comprensione. Il corso consentirà agli studenti una comprensione critica del passato come strumento di comprensione critica del presente.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione. Le lezioni frontali, lo studio individuale e le ricerche condotte durante la parte laboratoriale del corso daranno agli studenti la capacità di collegare il passato con il presente, individuando linee di tendenza e problemi di lungo periodo.
Autonomia di giudizio. A conclusione del corso gli studenti, sulla base delle conoscenze analitiche maturate, dovrebbero aver maturato la capacità di raccogliere dati e interpretare criticamenteo gli argomenti studiati.
Abilità comunicative. A conclusione del corso gli studenti dovrebbero aver conseguito capacità di esporre con chiarezza i principali problemi
Capacità di apprendimento. L'impegno di studio dovrebbe conferire agli studenti una certa padronanza metodologica, abilità di apprendimento e capacità di analisi delle fonti che potranno essere utili anche all'esercizio della professione.

Prerequisiti

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Contenuti dell'insegnamento

Il corso intende ripercorrere alcuni dei principali temi e problemi dell'età contemporanea attraverso la specifica prospettiva dell'evoluzione del rapporto tra informazione, politica e giustizia penale. L'obiettivo è quello di ricostruire, dopo una premessa di carattere storico e storiografico, le origini del cosiddetto fenomeno del processo-mediatico o della giustizia-spettacolo prendendo in esame alcuni casi giudiziari che hanno segnato la vita politica italiana e europea tra XIX secolo e secondo dopoguerra.

Programma esteso

Nei moderni sistemi democratici l’accesso alle informazioni relative all’iter processuale è considerato un diritto ineludibile, una forma di garanzia e una modalità di controllo del corretto funzionamento del sistema giustizia. Si tratta di un’acquisizione relativamente recente, che va fatta risalire, nell'Europa continentale, al XIX secolo, quando fu introdotto il dibattimento pubblico. Si aprirono così spazi inediti per l’informazione, dando luogo a una vertiginosa dilatazione delle notizie relative a fatti criminosi e processi a definire le soglie percettive tra atteggiamenti individuali e collettivi leciti e interdetti, accettabili e non. Al contmepo si aprì a più livelli un ampio dibattito sugli effetti che la divulgazione di notizie attraverso i nuovi strumenti d’informazione – i giornali – poteva produrre in termini di condizionamento della “serenità” del giudizio, violazione del segreto istruttorio, “morbosità” del pubblico, giustizia-spettacolo, tutti temi quanto mai attuali. La nuova frontiera è oggi rappresentata dal “processo mediatico”, nel quale i legittimi confini dell’esercizio del diritto di cronaca giudiziaria vengono aggirati,interferendo spesso con l’esercizio della giustizia stessa e con la sua percezione pubblica, secondo dinamiche che non sono del tutto nuove e le cui origini sono specifico oggetto del corso.
L'obiettivo è quello di ricostruire, dopo una premessa di carattere storico e storiografico, le origini del fenomeno prendendo in esame alcuni casi giudiziari che hanno segnato la vita politica italiana e europea tra XIX secolo e secondo dopoguerra. Particolare rilievo verrà dato alla funzione esercitata dal giornalismo nella formazione e nel controllo dell’opinione pubblica e nella regolazione di pratiche e standard sociali.

Bibliografia

Bibliografia
FREQUENTANTI
1) L. Roscioni et al. Informazione, politica e giustizia: la cronaca giudiziaria e le origini del processo mediatico (dispensa disponibile sulla piattaforma Elly)
2) Un caso di studio, da concordare con la docente e da esporre individualmente o in gruppo durante il laboratorio, che verrà scelto tra una lista di fonti e testi relativi a noti casi giudiziari tra XIX e XX secolo, oppure a questioni teoriche e storiografiche riguardanti il rapporto tra opinione pubblica, mezzi di comunicazione di massa e amministrazione della giustizia penale (lista completa sarà disponibile sulla piattaforma Elly).

NON FREQUENTANTI
1) L. Roscioni, Lo smemorato di Collegno. Storia italiana di un'identità contesa, Torino, Einaudi, 2009

2) L. Roscioni et al. Informazione, politica e giustizia: la cronaca giudiziaria e le origini del processo mediatico (dispensa disponibile su Elly)

3) Un testo a scelta tra:
V. Babini, Il caso Murri. Una storia italiana, Bologna, 2004
C. Bertoni, Romanzo di uno scandalo. La Banca Romana tra finzione e realtà, Bologna 2018
Patrizia Guarnieri, L'ammazzabambini. Legge e scienza in un processo di fine Ottocento, Roma-Bari 2006

Metodi didattici

L'insegnamento è articolato in due parti. Nella prima parte, costituita da lezioni frontali, verranno presentati 1) i principali temi e problemi oggetti del corso 2) un caso di studio di processo mediatico durante il Ventennio. La seconda si svolgerà in forma di laboratorio-seminario, con la partecipazione attiva degli studenti. A ciascuno di loro, singolarmente o per gruppi di studio, verrà affidata una breve ricerca su 1) fonti giornalistiche consultabili online (testate: Corriere della Sera e La Stampa) o fonti letterarie (feuilleton, romanzi giudiziari etc.) relative a noti casi di cronaca nera e giudiziaria italiani ed europei tra fine XIX e XX secolo 2) questioni teoriche e storiografiche riguardanti il rapporto tra opinione pubblica, mezzi di comunicazione di massa e amministrazione della giustizia penale (la lista completa è disponibile su Elly)
Le ricerche, che potranno essere presentate con l'eventuale ausilio di supporti informatici, verranno esposte e discusse in classe.

Modalità verifica apprendimento

Frequentanti: esposizione orale e discussione in classe della ricerca condotta durante il laboratorio.
Non frequentanti: esposizione orale e discussione con la docente dei testi in programma.

Criteri di valutazione
Frequentanti:
Una valutazione di insufficienza è determinata dalla mancanza di autonomia nel condurre la ricerca e nell'elaborare ed esporre il proprio punto di vista critico e nel discuterne costruttivamente insieme agli altri studenti.
Una valutazione sufficiente (18-23/30) è determinata da un livello accettabile di performance da parte dello studente degli indicatori di valutazione sopraelencati.
I punteggi medi e alti (24-27/30 e 30 e lode) vengono assegnati allo studente in base alla dimostrazione di un livello da Buono ad eccellente degli indicatori di valutazione sopraelencati.
Non frequentanti
Una valutazione di insufficienza è determinata dalla mancato studio di parte del programma, da gravi carenze nell'esposizione e nella riflessione critica sui testi.
Una valutazione sufficiente (18-23/30) è determinata da un livello accettabile di performance da parte dello studente degli indicatori di valutazione sopraelencati.
I punteggi medi e alti (24-27/30 e 30 e lode) vengono assegnati allo studente in base alla dimostrazione di un livello da buono ad eccellente degli indicatori di valutazione sopraelencati.

Altre informazioni


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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

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