STORIA MEDIEVALE
cod. 1004264

Anno accademico 2016/17
2° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Marco GENTILE
Settore scientifico disciplinare
Storia medievale (M-STO/01)
Ambito
Istituzioni di filosofia
Tipologia attività formativa
Affine/Integrativa
30 ore
di attività frontali
6 crediti
sede:
insegnamento
in - - -

Obiettivi formativi

Il corso è inteso come un’introduzione al problema generale delle relazioni tra elaborazione ideologica e culturale e strutture e dinamiche politiche. In termini generali, l’analisi del caso specifico delle fazioni tardomedievali invita a ripensare la nostra pre-comprensione di concetti quali ordine e disordine, inclusione ed esclusione, pubblico e privato, cittadinanza e rappresentanza.

Durante il corso lo studente apprende a:

conoscere la recente storiografia su fazioni e partiti nel tardo medioevo

Comprendere e analizzare saggi e fonti che presentano stratificazioni di significati e complessità sia in termini di caratteristiche formali sia di contenuti culturali e ideologici

Reperire autonomamente ulteriori informazioni sui temi trattati utilizzando bibliografia cartacea e digitale

Formulare giudizi informati e motivati, fondati su una decodifica accurata dei testi e relativi a fenomeni storici e culturali complessi

Comunicare discutere contenuti, analisi e giudizi utilizzando un registro linguistico appropriato e adeguato al lessico proprio delle discipline storiche

Prerequisiti

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Contenuti dell'insegnamento

Fazioni e partiti nel tardo medioevo italiano

Il corso avrà un andamento seminariale. Nella prima parte, attraverso una serie di lezioni introduttive il docente illustrerà alcuni fra i temi e i problemi principali: in particolare, il concetto di fazione e la sua evoluzione nel dibattito storiografico e nelle scienze sociali; le lotte di fazione nella piena e nella tarda età comunale; la diffusione e la lunga durata dei termini “guelfi e ghibellini”; i diversi aspetti della fazione come gruppo politicamente organizzato sia per la conduzione dei conflitti sia come strumento di governo; la fazione e la divisione del corpo politico nel pensiero giuspolitico del tardo medioevo e della prima età moderna. Nella seconda parte del corso verranno analizzati saggi e fonti documentarie inerenti al tema. Agli studenti è richiesta la lettura e lo studio individuale di saggi e di testi a scelta fra quelli presentati a lezione, che saranno puntualmente indicati nel programma d’esame. Il programma sarà comunicato durante il corso e reso disponibile sia sul sito web dell’Ateneo sia in forma cartacea presso l’Area di Storia del Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società.

Programma esteso

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Bibliografia

- Guelfi e ghibellini nell’Italia del Rinascimento, a cura di Marco Gentile (Roma: Viella, 2005)
- “Fazioni e partiti: problemi e prospettive di ricerca,” in Lo stato del Rinascimento in Italia, 1350–1520, a cura di Andrea Gamberini and Isabella Lazzarini (Roma: Viella, 2014), pp. 277–291.

Metodi didattici

Durante le lezioni frontali introduttive, il docente fornirà i principali elementi storiografici e di contesto storico e culturale, e traccerà i profili degli autori e dei testi più rilevanti in ordine al tema del corso. Nella seconda parte del corso gli studenti dovranno leggere e analizzare in modo autonomo saggi e testi forniti dal docente, che verranno commentati e discussi in classe.

Modalità verifica apprendimento

La verifica delle conoscenze e delle abilità avviene tramite esame orale. Le conoscenze e le competenze che si intendono verificare in tale prova sono:
la conoscenza di testi, autori, contesti e questioni storiografiche trattate nel corso
l’avvenuta acquisizione del registro appropriato e del linguaggio specifico degli studi storici;
un’adeguata capacità di studiare in modo indipendente, di rielaborare personalmente contenuti appresi durante il corso, di proporre approfondimenti individuali che vadano oltre gli argomenti trattati nel corso, di risolvere problemi legati al reperimento di informazioni e all’interpretazione di testi complessi, e di formulare giudizi autonomi.
Al fine di verificare il raggiungimento di tali conoscenze e competenze, le domande della prova orale mirano a valutare le conoscenze, la capacità di rielaborazione autonoma e originale di tali conoscenze, nonché la capacità di applicare le conoscenze tramite l’analisi del testo e di ampliarle tramite collegamenti, raffronti e contrasti.
Una valutazione di insufficienza è determinata dalla mancanza, dimostrata dallo studente durante la prova orale, di una conoscenza dei contenuti minimi del corso; dall’incapacità di esprimersi in un italiano corretto; dalla carenza di preparazione autonoma e dall’incapacità di risolvere problemi legati al reperimento di informazioni e alla decodifica di testi complessi, nonché di formulazione di giudizi autonomi. Una valutazione sufficiente (18-23/30) è determinata dalla dimostrazione da parte dello studente di avere appreso i contenuti minimi e fondamentali del corso; dalla capacità di esprimersi in un italiano corretto e utilizzando il registro appropriato e il lessico specifico della disciplina storica; da un livello sufficiente di preparazione autonoma, capacità di risolvere problemi legati al reperimento di informazioni e all’interpretazione di testi complessi, nonché di formulazione di giudizi autonomi. I punteggi medi (24-27/30) vengono assegnati allo studente che dimostri di possedere un livello più che sufficiente (24-25/30) o buono (26-27/30) degli indicatori di valutazione sopraelencati. I punteggi più alti (dal 28/30 al 30/30 e lode) vengono assegnati in base alla dimostrazione di un livello da ottimo a eccellente degli indicatori di valutazione sopraelencati.

Altre informazioni

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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

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