Obiettivi formativi
Lo studente acquisirà una buona conoscenza di un problema interessante e molto dibattuto in questi anni nella letteratura filosofico-linguistica e metafisica. Su questo terreno imparerà ad analizzare le diverse posizioni filosofiche e a confrontare le argomentazioni pro e contro.
Durante il corso, che avrà carattere prevalentemente seminariale, lo studente dovrà esporre alcuni testi indicati dal docente e discuterli in relazione agli obiettivi complessivi del corso. Questo favorirà la sua capacità di immaginare e difendere posizioni autonome, di analizzare testi altrui e di formulare con chiarezza le proprie ragioni. Le capacità di apprendimento e di analisi risulteranno potenziate dallo studio di alcuni testi classici e della letteratura rilevante.
Risulta con tutta evidenza la pertinenza di questi obiettivi specifici ai cosiddetti cinque descrittori di Dublino.
Prerequisiti
Il corso si rivolge agli studenti che abbiano una conoscenza elementare della filosofia del linguaggio contemporanea. Si tratta di competenze normalmente conseguite nel corso di laurea triennale in filosofia.
Contenuti dell'insegnamento
Come i messaggi verbali e le teorie scientifiche, le opere d’arte sono entità composte da simboli che servono a parlare del mondo in cui vivono e che contribuiscono a costruire. Negli anni 60 del Novecento, i lavori di alcuni filosofi – Languages of Art. An Approach to a Theory of Symbols di Nelson Goodman (1968), Art and Illusion di Ernst Gombrich (1960), Art and Its Objects di Richard Wollheim (1968) – hanno fatto dell’estetica un capitolo centrale dell’epistemologia. Le domande a cui cercavano risposte erano di questo tipo: che cos’è un sistema simbolico? Che cos’è una rappresentazione e, in particolare, una raffigurazione? Le leggi della prospettiva sono convenzionali? Per quali arti, oltre alla musica e alla letteratura, è possibile creare una notazione? Che cosa distingue una rappresentazione analogica da una digitale?
La teoria dei simboli a cui mira Languages of Art evita ogni riferimento alla dimensione storica e all’intenzionalità nella definizione dei linguaggi, verbali e non verbali, e delle opere d’arte. A distanza di alcuni decenni e alla luce della successiva ricerca filosofica su questi temi, il corso esaminerà l’adeguatezza della teoria su questi punti. Alcune distinzioni goodmaniane, come quella tra copia e falso e quella tra arti autografiche e arti allografiche, saranno riviste.
Programma esteso
Questo corso è integrato da un lato nel corso “Linguaggio e mente”, coordinato dal Professor Andrea Bianchi e dall'altro nel corso "Filosofia del linguaggio" coordinato dalla Prof.ssa Annalisa Coliva. Il risultato ottenuto dallo studente in questo esame contribuirà per il 50% al risultato finale dei corsi integrati.
Bibliografia
Qui di seguito sono elencati solo i testi di base cui si farà riferimento nel corso:
- Goodman N. (1968) Languages of Art. An Approach to a Theory of Symbols, Oxford University Press. Trad. it. (2008) I Linguaggi dell’arte, Il Saggiatore.
- Gombrich E. (1960) Art and Illusion, Princeton University Press. Trad. it. (2008) Arte e illusione, Phaidon.
- Wollheim R. (1968) Art and Its Objects, Penguin Books Limited. Trad. it. (2013) L’arte e i suoi oggetti. Marinotti.
Mi riservo di far riferimento ad altri testi più specifici, che l’andamento del corso (che avrà carattere seminariale) rendesse rilevanti.
Metodi didattici
Nelle fasi iniziali e introduttive il corso si svolgerà per lezioni frontali. In seguito assumerà andamento seminariale e si chiederà agli studenti, a turno, di leggere ed esporre alcuni brevi testi indicati dal docente, da sottoporre alla discussione della classe.
Nella fase conclusiva del corso, gli studenti dovranno scegliere l’argomento di una relazione da svolgere a casa, discuterlo col docente e procedere alla stesura. La relazione, orientativamente di una diecina di pagine, dovrà approfondire un aspetto del problema generale e difendere una tesi con buoni argomenti.
Modalità verifica apprendimento
Al termine del corso lo studente dovrà sottoporre al docente una relazione, orientativamente di una diecina di pagine, in cui si approfondisce un particolare aspetto (concordato col docente) degli argomenti trattati. Lo studente dovrà formulare una propria tesi e difenderla con buoni argomenti, tenendo conto della letteratura discussa durante il corso. L’esame non prevede una parte orale.
Nella relazione lo studente dovrà dimostrare di saper formulare con chiarezza e ordinatamente le posizioni proprie e quelle altrui e di saperle argomentare con efficacia.
Altre informazioni
Gli studenti delle sedi di Modena e di Ferrara del Corso Magistrale Interateneo potranno, se lo desiderano, seguire il corso anche a distanza, usando gli strumenti informatici messi a disposizione dall’ateneo di Parma e dagli altri atenei. Tali strumenti consentono di prendere attivamente parte alla discussione in tempo reale.
Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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