Obiettivi formativi
Al di là dei contenuti specifici relativi alle tecniche sperimentali di Fisica della Materia impiegate nel corso, esso si propone da un lato di far comprendere i concetti basilari della fisica moderna nella loro manifestazione concreta, dall'altro di far maturare nello studente una sensibilità sperimentale. Quest'ultima si concretizza nel comprendere i principi di funzionamento della strumentazione scientifica; nello sviluppare un senso critico rispetto ai risultati ottenuti, riconoscendone i limiti di confidenza e imparando ad es. individuare le cause di possibili errori sistematici, o a riconoscere eventuali malfunzionamenti delle apparecchiature; nel trattare correttamente i dati sperimentali; nel tenere una buona condotta di laboratorio.
Prerequisiti
Fisica classica; trattamento statistico dei dati sperimentali.
Contenuti dell'insegnamento
Dopo un breve ciclo di lezioni frontali, in cui vengono fornite agli studenti le basi di conoscenze mancanti e sono illustrati i principi di funzionamento della strumentazione impiegata, il corso si articola nello svolgimento di due-tre esperimenti a scelta su un totale di cinque disponibili.
Il nucleo fondamentale dell'offerta è costituito dalle risonanze magnetiche: risonanza magnetica nucleare (NMR), di cui sono disponibili due spettrometri con caratteristiche complementari, e risonanza di spin elettronico (ESR). Si sottolinea che le relative postazioni sperimentali hanno il carattere di "grandi strumenti". Vengono sottoposti agli studenti esperimenti di NMR del protone in liquidi, polimeri, alimenti, volti a dimostrare i concetti base della tecnica (impulsi e risposta transiente, eco di spin, rilassamenti, restringimento della riga nei liquidi). Gli esperimenti di ESR su radicali liberi (i.e. DPPH) solidi/disciolti e su sali di manganese divalente riguardano la struttura iperfine, eventualmente mascherata dall'allargamento dipolare della riga di risonanza.
Altri esperimenti proposti sono lo studio della transizione superconduttiva con una misura di trasporto, e della dipendenza angolare del momento del raggio gamma diffuso nello scattering Compton.
Programma esteso
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Bibliografia
Eisberg Resnick “Quantum physics";
Charles Kittel, "Introduzione alla fisica dello stato solido";
D. Preston, E. Dietz, "The art of experimental physics"
Metodi didattici
Il corso è aperto da alcune lezioni frontali introduttive (tipicamente 4 lezioni), volte a offrire il bagaglio teorico e tecnico-strumentale essenziale alla comprensione degli esperimenti. Successivamente, lo studente è condotto a svolgere, in gruppo con altri uno-due compagni, due esperimenti di laboratorio a scelta su un ventaglio di esperimenti proposti, per un impegno medio di 6 sessioni (4 ore ciscuna) per esperimento. Le sessioni di laboratoriosono organizzate su due turni a frequenza settimanale, per un impegno del docente che risulta quindi raddoppiato rispetto alla durata nominale del corso. Ciò da un lato è reso necessario dal numero limitato di postazioni sperimentali, dall'altro consente al docente di seguire adeguatamente gli studenti nell'esecuzione del lavoro sperimentale, soprattutto nella fase iniziale. Nel corso degli esperimenti, lo studente è comunque stimolato a sviluppare una autonomia crescente nell'uso della strumentazione e nell'analisi dei risultati ottenuti.
Modalità verifica apprendimento
La verifica dell'apprendimento ha luogo innanzitutto nelle sessioni di laboratorio, grazie alla presenza assidua del docente. Successivamente lo studente è tenuto a presentare una relazione su ciascun esperimento svolto, descrivendo in essa in sufficiente dettaglio l'obiettivo dell'esperimento, la strumentazione a disposizione, e i risultati conseguiti. L'esame consiste in un colloquio vertente sulla discussione delle relazioni stesse.
Altre informazioni
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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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