Obiettivi formativi
Il corso intende fornire allo studente, nel quadro dei Descrittori europei per le lauree magistrali (Dublin descriptors), gli strumenti per sviluppare le conoscenze e la capacità di comprensione dello spettacolo teatrale attraverso l’esegesi e l’interpretazione critica delle sue fonti scritte e visive (primo descrittore).
Al termine del corso lo studente dovrà essere in grado di:
- applicare tali conoscenze e capacità nell’affrontare in maniera autonoma la lettura critica dell’ evento teatrale, riuscendo a inquadrarlo nel contesto storico e culturale di riferimento (2° Descrittore);
- gestire la complessità del giudizio e dell’informazione sull’attività teatrale e sui suoi diversi attori (3° Descrittore);
- comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le conoscenze acquisite attraverso la terminologia specialistica (4° Descrittore);
- sviluppare ulteriori capacità di apprendimento autonomo nello studio e nell’approfondimento critico della messa in scena e della regia teatrale, avvalendosi delle varie metodologie d’indagine storico-artistica (5° Descrittore).
Come soglia minima di apprendimento si intende la capacità dello studente di orientarsi nella storia della messinscena e della regia, applicando all’ interpretazione critica degli allestimenti teatrali una corretta metodologia di analisi.
Prerequisiti
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Contenuti dell'insegnamento
L’insegnamento segue quell’indirizzo degli studi teatrali che si chiama, in inglese, play in performance (o play in production): civiltà teatrali differenti si relazionano a un’opera drammatica in modo completamente diverso, modificando occasione, idea, principi dell’allestimento e della recitazione. Un classico di Shakespeare, "The Tempest", sarà l’occasione per un excursus nei modi di operare della scena europea, dall’epoca elisabettiana ad oggi; uno spazio importante sarà dedicato alle regie del teatro contemporaneo, e altro spazio ancora riguarderà le ri-mediazioni di questo capolavoro shakespeariano nell’arte figurativa e nel cinema, per riflettere sui diversi dispositivi artistici della visione e sui travasi che sempre si compiono fra di essi. L’insegnamento si avvale di fonti audio e video e coinvolge gli studenti nella creazione di piste d’indagine per esplorare il tema del corso.
Programma esteso
Titolo: Tempeste. Messe in scena, regie, visioni, dall’età di Shakespeare al contemporaneo
FONDAMENTI METODOLOGICI tot 4 ore
Letteratura drammatica e creazione scenica
Elementi per una storia della messinscena e della regia teatrale
INTRODUZIONE STORICO/CRITICA tot 6 ore
Shakespeare come artista del teatro e il suo corpus drammatico
Guida alla lettura de "La Tempesta"
PERCORSI E STUDI DI CASO tot 20 ore
La tempesta sui palcoscenici elisabettiani
La tempesta sulle scene della Restaurazione
La tempesta in età romantica
La tempesta nell’epoca della regia: Giorgio Strehler e Peter Brook
Adattamenti e riscritture novecentesche
Altre visioni: "La tempesta" nelle arti figurative
Altre visioni: "La tempesta"
Bibliografia
Sono materia d’esame:
William Shakespeare, La Tempesta, nella traduzione di Agostino Lombardo, Feltrinelli
Nadia Fusini, Vivere nella tempesta, Einaudi, 2016
UNA DISPENSA CARTACEA contenente alcuni saggi di riferimento (sarà pronta e reperibile all’inizio del corso)
UN TESTO A SCELTA tra i seguenti (o bibliografia alternativa che verrà indicata nel corso delle lezioni):
Chris Dymkowski (ed. by) The Tempest, per la serie della Cambridge University Press “Shakespeare in Production”, London, 2000.
Elam Keir, Mettere in scena Shakespeare (con Alessandro Serpieri), Parma 1986*
Bajma Griga, Stefano, La Tempesta di Shakespeare per Giorgio Strehler, Pisa, ETS, 2003.
Kott, Jean, Shakespeare nostro contemporaneo, Milano, Feltrinelli
* per i non frequentanti il testo di Elam Keir è obbligatorio
Metodi didattici
Lezioni frontali con ausilio di materiale audio e video
Ricerche e lavoro seminariale su studi di caso
Modalità verifica apprendimento
Esame orale e tesina scritta su approfondimento a scelta
Altre informazioni
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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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