Obiettivi formativi
La storia dell’architettura svolge un ruolo fondamentale nella formazione intellettuale e nella pratica professionale di ogni architetto: l’obiettivo primario del corso integrato è di procurare i basilari strumenti storico-critici e bibliografici per l’analisi e per la comprensione dei principali movimenti, risultati e protagonisti di questo fondamentale periodo (1° descrittore di Dublino), che richiede approcci multipli e metodi d’analisi differenziati, pur nel costante rispetto dell’unità della storia (2° descrittore).
Lo studente dovrà: saper utilizzare la «piattaforma» di conoscenze acquisite per raggiungere un autonomo e maturo giudizio critico (3° descrittore); padroneggiare il corretto uso della terminologia disciplinare (4° descrittore); dimostrare di aver approfondito in maniera autonoma e originale la capacità di collegare fenomeni e leggere la complessità dell’architettura (5° descrittore)
Contenuti dell'insegnamento
2. Storia dell’Architettura contemporanea (4 CFU).
Modulo di Corso integrato.
Il compito istituzionale è di offrire agli studenti un’illustrazione per linee generali delle vicende dell’architettura occidentale tra XVIII e XX secolo. È l’arco di tempo in cui si sviluppano il mondo e la sensibilità dell’età contemporanea, un ampio e variegato periodo ricco di trasformazioni del modo di interpretare il mondo e il ruolo dell’arte e dell’architettura nella società.
Bibliografia
Si riporta qui soltanto un elenco basilare di riferimento; ulteriori indicazioni bibliografiche verranno fornite durante le lezioni.
Manuali a carattere generale (da considerare tra loro complementari e soltanto relativamente ai capitoli corrispondenti all’arco cronologico del programma):
1. Leonardo BENEVOLO, Storia dell’architettura moderna, Laterza, Bari-Roma, ed. consigliata: 2008;
2. Marco BIRAGHI, Storia dell’architettura contemporanea, 2 voll., Piccola biblioteca Einaudi (PBE), Torino , 2008;
3. William CURTIS, L’architettura moderna del Novecento, Bruno Mondadori, Milano 1999 (seconda edizione, L’architettura moderna dal 1900, Phaidon, London 2006).
4. Giovanni FANELLI, Roberto GARGIANI, Storia dell’architettura contemporanea: spazio, struttura, involucro, Laterza, Roma-Bari, 1998 (e successive).
5. David WATKIN, Storia dell’architettura occidentale, ed. italiana consigliata: Zanichelli, Bologna, terza edizione: 2007 (ed eventuali ristampe successive), capp. 8-11.
Testi monografici:
1. Adolf LOOS, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1972 (e successive);
2. Jean CLAIR, La responsabilità dell’artista, Allemandi, Torino 1997;
3. LE CORBUSIER, Scritti, a cura di R. Tamborrino, fotografie di G. Guidi, Einaudi, Torino 2003;
4. K. FRAMPTON, Tettonica e architettura. Poetica della Forma architettonica nel XIX e XX secolo, Skira, Ginevra-Milano 1999;
5. Roberto GABETTI, Carlo OLMO (a cura di), Le Corbusier e “L’Esprit Nouveau”, Einaudi, Torino 1975;
6. Sigfrid GIEDION, Spazio, tempo e architettura (Cambridge 1941), Hoepli, Milano 1954 (e successive);
7. Paolo PORTOGHESI, Dopo l’architettura moderna, Laterza, Roma-Bari 1980;
8. Aldo ROSSI, Autobiografia scientifica, Pratiche, Parma 1990;
9. Jean STAROBINSKY, La scoperta della libertà 1700-1789, Skira, Genève 1964.
Metodi didattici
Lezioni ex cathedra in aula con proiezioni di immagini e di filmati; eventuali visite a musei e monumenti; eventuali seminari d’approfondimento tenuti da specialisti appositamente chiamati.
La frequenza è vivamente consigliata, poiché si tratta di un corso fondamentale del curriculum e fornisce contenuti e strumenti basilari per diversi esami successivi. Soltanto nel caso di studenti impossibilitati a frequentare da validi e certificati motivi (ad esempio gli studenti lavoratori), è previsto un programma apposito, da concordare preventivamente con la docenza.
Modalità verifica apprendimento
Esame orale con richiesta di elementari esemplificazioni grafiche e discussione su immagini. Le prime domande sono indirizzate a verificare la conoscenza dei temi basilari del programma e le elementari capacità di collegamento tra essi. Il secondo gruppo di domande valuterà nel dettaglio il grado di autonomia di giudizio; padroneggiare il corretto uso della terminologia disciplinare (4° descrittore); dimostrare di aver approfondito in maniera autonoma e originale la capacità di collegare fenomeni e leggere la complessità dell’architettura (5° descrittore).
Altre informazioni
Contatti:
carlo.mambriani@unipr.it