Obiettivi formativi
Con il presupposto che gli studenti abbiano già una conoscenza dei caratteri costruttivi dell’edilizia storica e delle teorie e tecniche del restauro architettonico, obiettivo dell'attività didattica del laboratorio è l'approfondimento delle metodologie della ricerca storica, l’applicazione delle metodologie del restauro, della conservazione e del consolidamento mediante l’analisi e la progettazione applicate ad un edificio reale.
Il laboratorio si propone anche di predisporre le conoscenze e la documentazione necessaria per la redazione della tesi di laurea.
Prerequisiti
È necessario che lo studente abbia seguito il Laboratorio di Restauro del primo anno della laurea magistrale
Contenuti dell'insegnamento
L'attività del Laboratorio consiste nell'analisi un edificio o di un sito storico scelto dagli studenti, nell’identificazione della sua storia, della situazione di degrado, dello stato di dissesto e nella progettazione di un intervento architettonico per la sua conservazione e riutilizzazione o comunque in uno studio per la sua valorizzazione.
Il laboratorio è articolato in lezioni ex-catedra, in attività di analisi, rilievo e progettazione, in revisioni singole e in presentazioni-revisioni collettive.
Programma esteso
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Bibliografia
Testi di riferimento
Restauro e conservazione:
- Giovanni Carbonara, “Avvicinamento al Restauro”, Liguori Editore, 1997
- M. Piera Sette, “Il restauro in Architettura”, UTET, 2001
- “Manuale del Restauro Architettonico” Mancosu Editore 2001
- Normal 1/88 (vedi sito NORMAL)
- C. Campanella “Capitolato speciale d’appalto per opere di conservazione”- Il Sole 24 ore. Milano 1999
Consolidamento:
- Rodolfo Antonucci, “ Restauro e recupero degli edifici a struttura muraria”, Maggioli Editore, 2001.
- O. Belluzzi “Scienza delle costruzioni” Vol. I Zanichelli Ed. 1988.
- A. Giuffrè “Letture sulla meccanica delle murature storiche” Roma 1988.
- E. Benvenuto “La scienza delle costruzioni e il suo sviluppo storico” Sansoni, Firenze 1991.
Normativa di tutela edifici monumentali:
- “Decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 - “Codice dei beni culturali e del paesaggio”
Normativa tecnica:
- Direttive per la realizzazione ed esecuzione di progetti di restauro comprendenti interventi di “miglioramento”, antisismico e “manutenzione” nei complessi architettonici di valore storico - artistico in zona sismica. Comitato nazionale per la prevenzione del Patrimonio Culturale dal Rischio Sismico (commissione Ballardini – Gavanini) 14.01.1989.
- “Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri (12 ottobre 2007) per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni” Gazzetta Ufficiale 29 gennaio 2008.
- Testo Unificato : “Norme tecniche per le costruzioni” - 14 gennaio 2008
Metodi didattici
Lezioni ex catedra
Sono previste alcune lezioni ex-cattedra con l’obiettivo di illustrare modalità operative dell’approfondimento storico e della progettazione del restauro.
La frequenza alle lezioni è uno dei presupposti necessari per il riconoscimento della frequenza obbligatoria al Laboratorio.
Attività di analisi, rilievo e progettazione
Gli studenti, in gruppi di due-quattro persone, sono tenuti a scegliere un relatore della tesi di laurea e uno dei temi proposti. Nel caso di scelta di un edificio esistente lo studente dovrà effettuare il rilievo geometrico, uno studio storico, il rilievo del sistema costruttivo e degli elementi strutturali, l’identificazione dei fenomeni di degrado e di dissesto delle strutture murarie e delle opere di finitura (intonaci, pavimenti, infissi ecc.) e il progetto di conservazione.
Le presentazioni collettive e la consegna, nella revisione collettiva finale, che si terrà nel mese di giugno, del progetto a livello definitivo (indicativamente cinque tavole A1 e un fascicolo A4 contenente le note storiche, una relazione illustrativa del progetto, una relazione sul degrado e una prima relazione sulla stabilità, esclusi i particolari costruttivi) costituiscono l’attestazione del lavoro svolto, necessaria per il riconoscimento della frequenza al Laboratorio.
I gruppi potranno effettuare revisioni con i singoli docenti per presentare il lavoro svolto e chiedere indicazioni specifiche per le varie fasi del rilievo, della progettazione e dell’analisi strutturale. Indicativamente ogni gruppo ha a disposizione cinque revisioni (tre sulla disciplina prevalente e due sul modulo), oltre alle presentazioni-revisioni collettive obbligatorie.
La frequenza e la partecipazione all’attività del Laboratorio è attestata dalla frequenza alle lezioni ex-catedra (almeno al 70% delle lezioni), dalla presenza alle presentazioni-revisioni e dalla consegna del progetto entro la fine dell’attività didattica nel mese di giugno.
Modalità verifica apprendimento
La frequenza e la partecipazione all’attività del Laboratorio è attestata dalla frequenza alle lezioni ex-catedra (almeno al 70% delle lezioni), dalla presenza alle presentazioni-revisioni e dalla consegna del progetto entro la fine dell’attività didattica nel mese di giugno.
Altre informazioni
Come per tutti i laboratori, è obbligatoria la frequenza.