COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA IV
cod. 1003718

Anno accademico 2010/11
1° anno di corso - Annuale
Docente
Settore scientifico disciplinare
Composizione architettonica e urbana (ICAR/14)
Field
Progettazione architettonica e urbana
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
100 ore
di attività frontali
8 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in - - -

Modulo dell'insegnamento integrato: LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA IV

Obiettivi formativi

Il progetto affrontato nel laboratorio IV, inteso come esercizio compositivo avanzato, prevede lo sviluppo di un’esperienza incentrata sulla tipologia complessa per caratteristiche funzionali, dimensionali, di ruolo urbano e rilevanza paesaggistica. Il tipo complesso può essere assunto all’interno della casistica storica e delle nuove esigenze funzionali del contesto contemporaneo, secondo una necessità di dotazione riscontrabile dall’analisi del fabbisogno urbano e dalle strategie alternative che possono derivarne.

Prerequisiti

Trattandosi di un laboratorio di progettazione avanzato sono prerequisiti indispensabili la conoscenza della storia e della critica dell’architettura (soprattutto contemporanea) e gli strumenti applicabili nella progettazione architettonica, in particolare i concetti di tipologia edilizia e morfologia urbana.

Contenuti dell'insegnamento

Il percorso progettuale si applica alla città di Parma cercando di coglierne potenzialità e sviluppi futuri rispetto alla caratterizzazione di ruolo nell’ambito dell’agroalimentare. Parma come capitale della Food Valley emiliana, distretto già ampiamente riconosciuto anche a livello europeo attraverso la presenza di strutture istituzionali come l’EFSA (Authority per la Sicurezza Alimentare Europea) e strutture consorziali legate alla produzione, alla trasformazione, alla vendita, alla tutela degli alimenti nonché a un indotto della meccanica strumentale applicata.
In questo contesto il progetto si inserisce con l’obiettivo di razionalizzare le risorse già ampiamente presenti sul territorio, concentrando in due luoghi differenti per natura localizzativa gli interventi tesi a potenziare la dotazione di base attraverso lo stretto rapporto tra produzione e ricerca sperimentale (area Campus universitario di via Langhirano) e tra produzione, esposizione, vendita e tutela (area Ex Salamini).
Il contesto nel quale calare il percorso progettuale è costituito quindi da due aree differenti:
l’area Ex Salamini a Parma e l’area all’ingresso di Via Langhirano del Campus universitario. In entrambi i casi l’ambito dimensionale e perimetrale non è a priori individuato ma sarà meglio definito di volta in volta rispetto ai temi e ai problemi del progetto.
Nel caso dell’area Ex Salamini il tema della ri-progettazione dell’area industriale dismessa si fonde con l’idea di nuovo polo della rappresentanza agroalimentare dalla tipologia funzionale diversificata (commercio, ma anche sede di rappresentanze dei consorzi agrari, di tutela, di bonifica, ecc, delle comunità montane, oltre a luoghi di esposizione degli stessi processi di produzione: un centro di interesse alla scala urbana e territoriale, ma anche alla scala sovranazionale pensando alle delegazioni internazionali) che assume come temi trasversali: quello dell’architettura della strada, la presenza della Via Emilia, in quel tratto snaturata nella sua conversione a strada espressa a quattro corsie, e di conseguenza di un recupero dell’identità storica nel rapporto con le nuove architetture che vi si affacciano; quello dell’architettura dell’infrastruttura per la presenza di una forte infrastrutturazione viaria (tangenziale nord, sud e nuovo raccordo di collegamento) e ferroviaria che facilitano accessibilità e mobilità; quello della formalizzazione ad est della “porta urbana” della città; quello della costruzione del limite/bordo tra città periferica e campagna urbanizzata (Terzo paesaggio); quello della preservazione del suolo (agricolo in primis) lavorando sui concetti di densificazione insediativa; quello dell’aspetto figurativo delle nuove tecnologie legate al concetto della sostenibilità, in cui vengono esplicitati in chiave compositiva gli aspetti tecnologici legati alle moderne esigenze di sostenibilità intesi non come semplice giustapposizione di elementi ma come potenzialità figurativa.
Nel caso dell’area del Campus universitario il tema della progettazione di un centro per la didattica e la ricerca agroalimentare è l’occasione per riflettere sulla ottimizzazione delle risorse presenti all’interno del polo scientifico universitario di Parma. Il nuovo centro potrebbe infatti interagire con tutte le strutture disciplinari che hanno attinenza all’agroalimentare (dall’Agraria, alle Scienze ambientali, all’Ingegneria del territorio, alla Biologia, ecc) non solo per la didattica in senso stretto ma anche per i luoghi di conservazione di materiale scientifico come le biblioteche ipotizzando un'unica Biblioteca delle Scienze. Contro l’idea del Campus come luogo chiuso, deformazione tutta italiana che tradisce la natura storico-tipologica del Campus il progetto del nuovo centro dovrebbe porsi come luogo aperto all’esterno, come anello di congiunzione tra mondo della produzione e mondo della ricerca.
In questo secondo caso sono temi trasversali la riflessione sul significato di progettare in un ambito pensato non secondo un piano unitario ma per aggiunta di singoli autonomi elementi; il progettare all’ingresso del sistema del Campus attingendo da ciò sottotemi come quelli della porta di accesso e del congegno-cerniera tra interno-esterno, dentro-fuori, ecc. Anche in questo caso il rapporto tra città e campagna (espressa negli ultimi brandelli destinati alla saturazione edilizia), la densificazione esplicitata progettando in sezione su più livelli piuttosto che sull’estensione orizzontale, e la trasformazione del concetto di sostenibilità in potenzialità figurativa attraverso la composizione degli elementi tecnologici (camini di aspirazione, captatori di vento, pannelli fotovoltaici).

Programma esteso

Ottobre/Novembre
Istruttoria sul tema e contributi critico–teorici
I mesi iniziali del laboratorio saranno dedicati all’analisi istruttoria del tema sia dal punto di vista urbano-funzionale che storico-tipologico. L’attività laboratoriale sarà affiancata da specifici contributi critico-teorici che continueranno per tutta la durata del laboratorio.
Dicembre /Gennaio
1) Prefigurazione dell’impianto e dei criteri distributivi del progetto inserito nel contesto urbano prescelto 1:2.000 – 1:500 (effettuato anche con tecniche di montaggio analogico)
2) Prefigurazione delle caratteristiche tipo-morfologiche 1:500 – 1:200
3) Verifica delle corrispondenze esigenziali generali

Marzo/Aprile
1) Definizione tipo-morfologica e messa a punto degli aspetti di inserimento urbano 1:500 – 1:200
2) Progettazione delle diverse parti dell’impianto 1:100

Maggio/Giugno
1) Definizione delle caratteristiche strutturali e costruttive in rapporto alle forme architettoniche
2) Definizione degli attrezzamenti impiantistici in rapporto alle forme architettoniche
3) Ridefinizione conclusiva del progetto: 1:2.000, 1:500, 1:200, 1:100; particolari 1:25, 1:10; plastico.

Bibliografia

AA.VV., Architettura di rara bellezza, a cura di E. Prandi, FAEdizioni, Parma 2006;
AA.VV., L'architettura italiana oggi. Racconto di una generazione, a cura di G. Ciucci, Laterza, Bari 1988;
AA.VV., Lezioni di progettazione, Electa, Milano 1988;
AA.VV., Pubblico Paesaggio, a cura di E. Prandi, FAEdizioni, Parma 2009;
AA.VV., Teoria della progettazione architettonica, Dedalo, Bari 1968;
E. Prandi, Community/architecture. Documents from the Festival Architettura 5, FAEdizioni, Parma 2010
G. Canella, Architetti italiani nel Novecento, Christian Marinotti Editore, Milano 2010
AA.VV., La strada ritrovata. Problemi e prospettive dell´architettura della Via Emilia, a cura di Carlo Quintelli, Parma 2005.


Indicazioni bibliografiche mirate rispetto agli indirizzi specifici del progetto verranno date caso per caso.

Metodi didattici

L’idea della città per parti (Aymonino), della città come (unica) architettura (Rossi), insieme all’idea di tipologia come invariante della morfologia, (Canella) costituiscono il fondamento teorico-metodologico che imprime al laboratorio un continuo scambio dialettico-critico tra città e progetto, parte e tutto, architettura e città.
Operativamente l’applicazione compositivo-progettuale, sarà svolta in parallelo alla presentazione di una casistica generale al tema prescelto, riguardante lo sviluppo progettuale di temi complessi in ambito nazionale ed internazionale.
E’ previsto nel progetto un approfondimento delle interrelazioni spaziali, strutturali, tecnologico-costruttive.
Lo studente per l’elaborazione del progetto dovrà avvalersi di tecniche avanzate di rappresentazione tridimensionale virtuali o materiali (plastici).
L'attività didattica è organizzata nel laboratorio inteso come luogo dell'operare singolare e collettivo in cui si progetta, secondo una metodologia di scambio dialettico tra docente e discente. Il gruppo formato da 2/3 studenti max è l'unità operativa con il quale affrontare il tema.
La fase analitica generale e di sviluppo del sistema relazionale generale sarà sviluppata secondo modalità collettive.
Sono previsti momenti di verifica intermedia collettiva svolti in forma seminariale.
L’esame finale è previsto nella sessione di luglio e sarà svolto in forma seminariale unitamente agli altri laboratori del coordinamento didattico.

Modalità verifica apprendimento

La verifica dell’apprendimento sarà valutata in forma seminariale da un collegio docenti di progettazione architettonica del coordinamento didattico attraverso l’esame e la discussione collettiva del progetto.

Altre informazioni

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