Obiettivi formativi
In quanto esperienza didattica iniziale, il Corso prevede un esercizio non complesso ma funzionalmente precisato rispetto alla predisposizione tipologica, appartenente ad un contesto urbano analizzato all’interno del quale la prefigurazione tipologica possa confrontarsi con i processi contemporanei della trasformazione. Tali caratteristiche rappresentano gli obiettivi in termini di conoscenze e capacità di comprendere (Descrittori di Dublino 1) e di competenze (Descrittore di Dublino 2) che lo studente acquisisce attraverso la frequenza e l'applicazione al laboratorio. L'insegnamento ha anche come ulteriore obiettivo il conseguimento di una primissima autonomia di giudizio critico (Descrittore di Dublino 3) nonché l'acquisizione di abilità necessarie alla comunicazione del progetto (Descrittore di Dublino 4).
Prerequisiti
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Contenuti dell'insegnamento
Questo corso, che appartiene alle discipline del raggruppamento Icar 14, affronta la questione della teoria e della pratica del progetto di architettura. La prevalenza teorica e pratica del laboratorio si concentra sul concetto di "tipo" quale componente fondamentale della fenomenologia architettonica e urbana, indagando il rapporto tipologia architettonica e morfologia urbana nonché il superamento e l’attualizzazione del modello tipologico rispetto alla trasformazione della città contemporanea; evoluzione del concetto di tipo; rapporto forma-funzione nell’interpretazione distributiva. Oltre all’applicazione compositivo-progettuale, una breve serie di lezioni introduce alla questione teorica del tipo attraverso l’esperienza costruita nella storia della città; è opportuna anche l’analisi di un caso campione per esemplificare una metodologia di lettura strutturale della forma architettonica; ricognizione del luogo; analisi della sua formazione storica; quadro funzionale e di fattibilità; interpretazione progettuale distributiva, esigenze d’uso e caratteristiche degli spazi, tra edificio e città; rapporto pianta-sezione-prospetto; controllo plastico – tridimensionalizzazione.
Programma esteso
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Bibliografia
Bibliografia generale di riferimento:
A. Rossi, L’architettura della città, Padova 1966; W. Curtis, L’architettura moderna dal 1900, Milano 2007; ......... Ulteriori indicazioni bibliografiche mirate sono fornite rispetto ai temi specifici affrontati.
Metodi didattici
Il laboratorio è inteso come luogo dell'operare singolare e collettivo in cui si progetta, secondo una metodologia di scambio dialettico tra docente e discente, singolarmente o in piccoli gruppi (max 2/3 studenti). Nella prima fase, quella di raccolta delle conoscenze e analisi istruttoria, verranno indicate allo studente ricerche bibliografiche o archivistiche. L'insegnamento si avvale di lezioni teoriche frontali (del corso di Composizione architettonica I e Caratteri distributivi degli edifici), seminari e attività laboratoriali sul progetto di architettura. Nelle diverse fasi sono discusse le problematiche generali sia teoriche che pratiche affrontate nel progetto dallo studente, il quale ha la possibilità di sperimentare, sotto la guida del docente maieuta, soluzioni autonome.
Modalità verifica apprendimento
La modalità di verifica dell'apprendimento finale è svolta in maniera seminariale e coordinata con altri laboratori di progettazione. L'allievo è tenuto all'esposizione, del progetto svolto e del suo percorso, alla commissione d'esame composta da docenti dell'area della progettazione architettonica, dimostrando così conoscenze e competenze acquisite ed i loro eventuali collegamenti (Descrittori di Dublino 1 e 2) oltre che alle abilità comunicative maturate (Descrittori di Dublino 4). Oltre alla modalità di verifica finale sono previsti 2/3 momenti di verifica intermedia dell'apprendimento, svolti in forma seminariale ristretta all'interno del singolo laboratorio. La valutazione dello studente avviene tenendo conto sia del risultato finale che dell'applicazione nelle diverse fasi del progetto. Il progetto di architettura, secondo il principio che esso è il risultato di una complessa fusione tra insegnamento teorico e sperimentazione pratica, diviene elemento di valutazione generale all'interno del quale eventualmente individuare gli apporti singolari. La valutazione è sufficiente se il progetto dimostra una capacità acquisita di affrontare il tema, in termini di approccio ma anche in termini di rappresentazione grafica e di presentazione verbale. Sono decisori della valutazione i due docenti titolari dei corsi componenti il laboratorio.
Altre informazioni
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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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