Obiettivi formativi
Al termine del corso ci si attende che lo studente padroneggi le linee essenziali del diritto pubblico romano e abbia conseguito una specifica conoscenza del diritto criminale. Sia inoltre capace di applicare le conoscenze acquisite, analizzando in modo autonomo casi concreti e ponendo criticamente a confronto gli istituti del diritto romano con quelli del diritto penale vigente.
Prerequisiti
Per poter sostenere l’esame di Storia del diritto romano occorre aver
superato l'esame di Istituzioni di diritto
romano.
Contenuti dell'insegnamento
Il corso si propone di tracciare le linee di sviluppo del diritto penale
romano dall’epoca arcaica all’età del dominato, tanto nei suoi “aspetti
sostanziali” quanto nelle forme della disciplina processuale, al fine di
evidenziare l’intima connessione esistente nell’esperienza romana tra
fattispecie di reato e forme giudiziali di applicazione delle sanzioni. Ciò
con l’obiettivo di comprendere le peculiarità e il formarsi progressivo
della relativa disciplina, rilevando l’originalità e il grado di
consapevolezza raggiunto nel processo di elaborazione di figure e
problemi oggetto di successiva attenzione da parte della scienza
penalistica. In specie particolare attenzione verrà posta a cogliere quegli
aspetti, relativi alle molteplici connessioni tra le strutture politicocostituzionali
della società e la repressione criminale in tutte le
implicazioni, in specie quelle prettamente tecnico-giuridiche, che ancora
oggi offrono spunto a proficue riflessioni.
Per ragioni sistematiche il corso verrà articolato in due parti: una
generale, relativa agli istituti di base del diritto penale sostanziale e alla
procedura penale, e una speciale, dedicata allo studio di singole figure di
reato e in particolare di alcuni reati sessuali considerati alla luce dell’
apporto fornito da riflessione giurisprudenziale e normazione imperiale.
Programma esteso
Il corso di Storia del diritto romano, finalizzato a conferire spessore
storico alla formazione degli studenti che studiano
Giurisprudenza, si propone di tracciare le linee di sviluppo del diritto
penale romano dall’epoca arcaica all’età del dominato. A tal fine, il
diritto penale romano, sarà considerato, procedendo in parallelo, sia in
relazione ai suoi profili sostanziali, sia in relazione alle forme della
disciplina processuale. Ne risulterà, grazie all’analisi delle fonti antiche e
alla discussione dei casi considerati dai giuristi e dalla legislazione
romana, un’intima connessione che lega la fattispecie di reato alle forme
giudiziali di applicazione delle sanzioni. Dal punto di vista didattico, ciò
agevolerà il conseguimento dell’obiettivo di comprendere le peculiarità e
il formarsi progressivo della relativa disciplina, rilevando l’originalità e il
grado di consapevolezza raggiunto nel processo di elaborazione di figure
e problemi oggetto di successiva attenzione da parte della scienza
penalistica. Cura e attenzione specifica verrà inoltre dedicata a cogliere
quegli aspetti, relativi alle molteplici connessioni tra le strutture politico-costituzionali della società e la repressione criminale in tutte le
implicazioni, in specie quelle prettamente tecnico-giuridiche, che ancora
oggi offrono spunto a proficue riflessioni. Per ragioni sistematiche il corso
verrà articolato in due parti: una generale, relativa agli istituti di base del
diritto penale sostanziale e alla procedura penale, e una speciale,
dedicata allo studio di singole figure di reato e in particolare di alcuni
reati sessuali considerati alla luce dell’apporto fornito da riflessione
giurisprudenziale e normazione imperiale.
Bibliografia
Per la parte generale:
B. SANTALUCIA, Diritto e processo penale nell’antica Roma, Milano,
Giuffrè, 1998 (eccetto §§ 3. 4, 5, 7, 8 del cap. V).
Per la parte speciale:
Apposita dispensa sulle singole figure di reato considerate, in corso di
preparazione.
Metodi didattici
Il corso si svolge in forma seminariale, attraverso la lettura e il commento
di vari documenti della storia giuridica romana.
Modalità verifica apprendimento
La valutazione dell’apprendimento consisterà in una interrogazione orale con almeno tre domande (con punteggi individuali da 0 a 10 per ogni domanda, con valore di merito crescente). Il voto finale positivo sarà espresso in una scala di valutazione da 18 a 30.
Lo studente dovrà dare prova di aver appreso le nozioni esposte nel manuale, valorizzando la dimensione storica del fenomeno giuridico.
Altre informazioni
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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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